Emiliano, patto (anche) con gli ex montiani: ci sono i Popolari per l’Italia di Mauro e della sottosegretaria D’Onghia

Emiliano, patto (anche) con gli ex montiani: ci sono i Popolari per l’Italia di Mauro e della sottosegretaria D’Onghia
di Francesco G. Gioffredi
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Martedì 21 Aprile 2015, 10:52 - Ultimo aggiornamento: 17:06

Il compasso si divarica sempre di più: nella grosse koalition di Michele Emiliano, che promette di asfaltare la concorrenza di centrodestra già di per sé infiacchita dalle spaccature, spunta anche la pattuglia degli ex montiani. Ieri in conferenza stampa il candidato governatore di centrosinistra ha ufficializzato l’alleanza con i Popolari per l’Italia, partito d’ispirazione moderata nato da una costola di Scelta civica: al suo fianco, duarante la conferenza stampa nel quartier generale nel cuore di Bari, c’erano l’ex ministro del governo Letta Mario Mauro (foggiano, regista dei Popolari per l’Italia) e l’attuale sottosegretaria all’Istruzione Angela D’Onghia (originaria di Noci). Entrambi eletti con Scelta civica, e il primo ha un passato anche nel Pdl, del quale è stato capodelegazione in Europarlamento. Il patto filo-moderato dilata numeri e album di famiglia della squadra di Emiliano, e irrompe sulla scena a meno di 20 giorni da un altro matrimonio politicamente scoppiettante e variopinto: quello col Partito comunista, con tanto di “falce e martello” orgogliosamente sfoggiati nel simbolo elettorale.

Emiliano però non vuol conoscere confini, come ha ribadito nei giorni scorsi, provando a sedare le fiamme dopo le polemiche per l’eccessiva disinvoltura con cui il leader del centrosinistra precetta nelle sue due liste “extra Pd” pezzi di ceto dirigente dal passato moderato o a destra.

Ma è il pragmatismo che conta, ha confermato ieri Emiliano: «La coalizione non avrà alcuna difficoltà a sintonizzarsi. Non ho prevenzioni ideologiche. Non ci sono regole e chi si presenta a governare l’ultima cosa che può fare è contare sui profili ideologici della coalizioni quando sono molto più importanti programma, impegni e serietà delle persone».

I Popolari per l’Italia dovrebbero presentare una loro lista, e sarà l’ottava a sostegno del segretario regionale Pd: Pd, Noi a sinistra per la Puglia (che abbraccia Sel e La Puglia in più), Sindaco di Puglia e La Puglia per Emiliano (le due “liste del presidente”), i Popolari (cartello centrista che abbraccia Udc, Centro Democratico e Realtà Italia: cosa succederà in termini di “onomastica elettorale”, visto che Popolari sono anche i nuovi arrivi?), Partito comunista e Pensionati. Ha commentato Mauro: «Noi in Puglia siamo con Emiliano e non è colpa nostra se qui il centrodestra non ha in mente il destino di chi vive nella regione ed è affaccendato in altre faccende, è un centrodestra nel caos». Una risposta, innanzitutto, al messaggio di guerra del senatore Salvatore Di Maggio, altro esponente dei Popolari per l'Italia che invece appoggerà in Puglia il candidato del centrodestra Francesco Schittulli. «C’è un riconoscimento di reciproca stima e progettualità, alla base dell’accordo con Emiliano. Il Ppi - ha detto Mauro - si è posto una domanda semplice sul come trasformare in qualcosa di buono per i cittadini di Puglia le elezioni regionali ed il progetto che si è condensato attorno ad Emiliano è stata per noi la risposta. Non commento cosa sta avvenendo nel centrodestra in Puglia e mi limito a dire che se dalla nostra parte c’è un progetto politico definito nel resto c’è solo caos. Anche per questo mi appello ai moderati ed invito i cittadini a schierarsi e sostenere Emiliano». «Siamo con Michele perché - ha aggiunto D’Onghia - la Puglia non è nostra, ma dei nostri figli. Abbiamo dati preoccupanti su regioni del Sud nei prossimi 15 anni. Occorre invertire situazione. Emiliano è l’uomo giusto e possiamo condividere le nostre idee».

Sorrisi e soddisfazione per Emiliano, che però non smette mai di promettere un solido ancoraggio a sinistra agli scettici vendoliani: «Stiamo vivendo i mutamenti politici italiani e sono felice che Mauro accompagni questo mio sforzo elettorale per vincere le elezioni e dare alla Puglia il miglior governo possibile. Ho sempre dato priorità ai programmi». Il Pd - secondo Emiliano - «è un “partito coalizione”, non ha cioè una vocazione maggioritaria ma attrae sul programma la coalizione più vasta e rispettosa possibile. Non ho prevenzione ideologiche. L’idea che stando insieme si possa costruire un Paese o una città più forte è mio dovere realizzarla. Sono come sempre coerente con questa mia idea. Io mantengo impegni sempre e con tutti. Per i Popolari per l’Italia era un rischio fare la lista in Puglia a mio sostegno e per loro è stato un gesto di generosità. Oggi sanciamo una comune visione del futuro, di questo si tratta. Il mio è un progetto rivoluzionario di governo e vogliamo scongiurare che possa trovare dei limiti nelle maggioranze in Consiglio regionale. Certo, è una coalizione originale che non assomiglia certo a quella di Roma, ma a Bari sin dal 2009 i centristi sono stati presenti nella coalizione che mi sosteneva in Consiglio comunale».

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