Emiliano e l'sms del genitore tarantino: «Mio figlio ha un brutto tumore, chiudi l'Ilva»

Emiliano e l'sms del genitore tarantino: «Mio figlio ha un brutto tumore, chiudi l'Ilva»
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Venerdì 28 Ottobre 2016, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 17:52

«Ciao Michele ieri dopo undici giorni di ricovero a mio figlio di 13 anni è stato riscontrato un brutto tumore, purtroppo siamo di Taranto e l'Ilva ci ha condannati non voglio che altri genitori possano passare ciò che sto passando io, chiudila». È il testo di un sms che il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha ricevuto sul proprio cellulare e ha pubblicato sulla sua pagina Facebook. «Ho ricevuto da un cittadino questo sms pochi minuti fa». Oltre un migliaio i mi piace", e numerosi sia i commenti al post del governatore che le condivisioni. Un cittadino scrive: «Ha ragione il papà, non si può sottostare al ricatto "se vuoi lavorare devi accettare il rischio che ai tuoi figli venga il cancro". Il diritto alla salute viene prima del diritto al lavoro». In un altro commento una donna aggiunge: «Presidente, quello che può fare subito è dotare Taranto delle strutture e delle risorse che ci consentano di ricevere cure adeguate senza essere costretti a partire, con tutto quel che ne consegue, con treni e voli anch'essi inadeguati». Ed ancora: «Difendere un lavoro che uccide una città è qualcosa di arretrato, invece, già da tempo esistono conoscenza e consapevolezza sui veleni dell'Ilva. Chiuderla è necessario». Ma c'è anche chi propone la conversione del polo siderurgico, perché "«se chiude l'ilva, centinaia di famiglie non avranno più da mangiare».
 

 


L'impegno. Emiliano è da tempo impegnato in una battaglia istituzionale per rinconvertire a gas l'Ilva di Taranto, riducendo così drasticamente le emissioni nocive per la salute. In mancanza di adeguati interventi di ambientalizzazione degli impianti, peraltro previsti dall'Autorizzazione integrata ambientale, il governatore ipotizza lo stop del ciclo produttivo. Un tema sul quale è in corso ormai da tempo un evidente braccio di ferro con il governo del premier Matteo Renzi. La Regione ha anche presentato un piano di decarbonizzazione dei cicli produttivi più inquinanti della Puglia: Ilva, ma anche Enel di Brindisi. In sostanza, Emiliano punta a utilizzare il gas del Tap, ma spostando l'approdo dell'infrastruttura da San Foca (in provincia di Lecce) a Brindisi (poco più a sud del polo petrolchimico).
 

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