l primo giorno nel Salento è intenso, i primi ascolti sono già carichi di significato, le dichiarazioni tracciano una strada chiara: la Commissione parlamentare antimafia, nella sua due-giorni nelle tre province salentine, intende aprire tanti fronti quanti sono i temi sul piatto. Le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni (e la questione Lecce in particolare), il gasdotto Tap, il caso delle dimissioni del sindaco di Brindisi: tutto verrà seguito attentamente dai dieci parlamentari arrivati ieri nella Prefettura di Lecce. Su tutto, aleggia la considerazione del presidente della Commissione, la deputata del Pd Rosy Bindi: «Questa regione è sempre stata poco indagata dalla Commissione parlamentare antimafia; noi quindi vogliamo colmare questa mancanza di attenzione, perché la Puglia, dal punto di vista delle mafie presenta invece aspetti preoccupanti e sicuramente molto interessanti».
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Prima c’è stato il tempo per visitare masseria Canali, a Mesagne, che da simbolo del potere mafioso è diventato nel giro di pochi anni espressione della forza dello Stato. E oggi, nuovi fronti: in particolare quelli tarantini, che si concretizzeranno negli ascolti del procuratore e del prefetto di Taranto Franco Sebastio e Umberto Guidato.
Le audizioni iniziano nel pomeriggio, presso la Prefettura leccese. La Commissione, composta complessivamente da cinquanta membri, in questo appuntamento salentino è rappresentata tra dieci tra deputati e senatori. Al tavolo in Prefettura si sono seduti, oltre alla Bindi, anche il vice presidente Claudio Fava (Sinistra Italiana), i parlamentari del Pd Franco Mirabelli e Salvatore Tomaselli, del Psi Enrico Buemi, di Conservatori e Riformisti Tito Di Maggio, Luigi Perrone e Vittorio Zizza, e del Movimento 5 Stelle Mario Giarrusso e Giulia Sarti.
Prima dell’avvio delle audizioni, la Bindi si è soffermata su alcuni aspetti che verranno affrontati in questi due giorni.
«Il presidente Emiliano - ha detto riferendosi all’incontro avuto con il governatore pugliese - ci ha fatto una fotografia di tutta la realtà pugliese, con un’attenzione particolare a questo distretto, sia dal punto di vista della criminalità che da quello dei rapporti tra criminalità e politica. Ma noi siamo qui per ascoltare i prefetti e i procuratori. Qui - ha continuato - c’è ancora una presenza molto pericolosa che ha le caratteristiche del metodo mafioso tradizionale: droga, estorsioni, incendi, minacce». Ma non solo. Anzi: è una mafia che si evolve, che si porta al passo con i tempi, per così dire. E così, senza entrare nello specifico, la Bindi anticipa uno dei temi: le presunte infiltrazioni tra ciminalità e politica. «La mafia locale presenta anche dei rapporti preoccupanti con la politica, che sono di particolare interesse per la Commissione. Approfondiremo tutti i casi, siamo qui per questo». E poi ancora, sempre sul rapporto tra malavita e pubblica amministrazione: «La peculiarità della mafia, del potere mafioso, è il rapporto con altri poteri. È un potere che è sempre in relazione con la politica, con l’economia. Quella della mafia non è solo una storia di criminalità: è una storia di relazioni criminali con gli altri poteri. Questa è la mafia, e come tale va combattuta. E oggi c’è molta più consapevolezza del fatto che la mafia esiste, che non è solo in Sicilia, in Puglia, in Calabria, in Campania, ma è in tutta Italia, in Europa e nel mondo. E se la mafia è tutto questo, colpirla allora significa anche colpire e recidere questi rapporti».
Gran parte di questi temi sono stati poi affrontati nelle audizioni, che sono andate avanti fino alle 20.30.
Bindi: «Al vaglio i legami tra criminalità e politica»
di Alessandro CELLINI
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Martedì 23 Febbraio 2016, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 13:57
La Commissione ha ascoltato il prefetto di Lecce, Claudio Palomba, e i vertici delle forze dell’ordine locali: il questore Pierluigi D’Angelo, i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di finanza, i colonnelli Nicodemo Macrì e Bruno Salsano, e il capo centro della Direzione investigativa antimafia di Bari, il colonnello Leonardo Matera. A seguire, è stato sentito il prefetto di Brindisi Annunziato Vardè. I lavori della Commissione proseguiranno oggi, con una giornata altrettanto intensa.
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