Regionali, è Vitali la carta a sorpresa di Berlusconi per indebolire Fitto

Luigi Vitali
Luigi Vitali
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Giovedì 29 Gennaio 2015, 14:04 - Ultimo aggiornamento: 14:06

La partita del Quirinale, che comincia ufficialmente oggi con la chiamata al voto dei grandi elettori (deputati, senatori e rappresentanti delle Regioni), ha messo in secondo piano in Forza Italia e nei piani di Silvio Berlusconi e di Raffaele Fitto quella relativa alla scelta del candidato presidente della Regione. Ieri però è rimbalzata l’ipotesi di una candidatura, sostenuta dal leader di Forza Italia, dell’ex sottosegretario alla Giustizia Luigi Vitali, francavillese, in parlamento dal 1996 al 2013.

La strategia. L’ipotesi di una candidatura di Vitali viene messa in campo da Berlusconi per far capire a tutti che i candidati per le regionali in Puglia e nelle altre Regioni li sceglierà lui, così come sarà lui a decidere chi saranno i capilista bloccati, cioè quelli che avranno l’elezione assicurata alla Camera, quando si tornerà a votare.

Il nome di Vitali viene indicato da Berlusconi in Puglia e non solo in chiave anti-Fitto, per indebolire l’ex governatore pugliese.

La ipotesi di candidatura dell’ex sottosegretario, che negli ambienti romani veniva sussurrata già dalla scorsa settimana, si collega alla decisione del senatore francavillese di Forza Italia Pietro Iurlaro di non votare contro le modifiche alla legge elettorale indicate da Renzi (100 collegi elettorali con capolista bloccato e preferenze per gli altri, premio di maggioranza al partito che ottiene almeno il 40 per cento dei voti) insieme agli altri senatori fittiani. Iurlaro è molto legato a Vitali e la sua collocazione nella lista del senato nel 2013 fu proprio una compensazione per l’esclusione dell’ex sottosegretario Vitali dalla lista della Camera in Puglia dopo 18 anni.

Le mosse di Fitto. Al momento del voto sul Patto del Nazareno, Fitto ha perso anche il sostegno del coordinatore regionale di Forza Italia, il senatore Francesco Amoruso, il quale ha detto che non poteva votare contro le indicazioni di Berlusconi.

In ogni caso ieri Raffaele Fitto ha incontrato a pranzo i parlamentari (una cinquantina) che lo seguono in questo percorso di contrapposizione a Berlusconi. Non si è parlato nè di nomi per il Quirinale nè di elezioni regionali. Poi anche i fittiani si sono recati all’incontro con Berlusconi, il quale ha incontrato tutti i grandi elettori di Forza Italia e ha comunicato loro che c’è l’intesa con Matteo Renzi a votare scheda bianca nelle prime tre votazioni.

In mattinata il leader di Forza Italia aveva incontrato Renzi. «Abbiamo delineato un identikit, quello di un politico e non di un tecnico», ha detto ai suoi. In particolare, ha detto che il profilo del prossimo inquilino del capo dello Stato corrisponde a «una figura che abbia ricoperto incarichi istituzionali importanti, che sia conosciuto e anche popolare tra gli italiani, credibile e stimato all'estero, con buon senso e che non abbia dichiarate inimicizie nei nostri confronti».

Infine si è occupato di legge elettorale. «Cambieremo la legge elettorale alla Camera aumentando i collegi da 100 a 120», ha detto. «Al Senato invece», ha spiegato ancora, «potremo correggere la riforma costituzionale che non ci piace per creare un vero monocameralismo». Come dire: non ha ragione Fitto quando sostiene che abbiamo accettato a scatola chiusa ciò che ci ha proposto Renzi.

O.Mart.

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