Banda ultralarga al Sud, alla Puglia 231 milioni

Banda ultralarga al Sud, alla Puglia 231 milioni
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Venerdì 12 Febbraio 2016, 08:38
Dalla conferenza Stato – Regioni la Puglia porta a casa il sospirato budget per la realizzazione della banda ultralarga, uno dei punti di forza della politica regionale per l’infrastrutturazione tecnologica.
Per le regioni del Mezzogiorno si tratta di una grande vittoria, che sventa l’esclusione dai fondi si sviluppo e coesione contenuta nella prima bozza dell’accordo. Invece, dopo la fumata nera della prima seduta della commissione speciale per l'Agenda digitale e la nuova riunione di mercoledì, alla fine è stato trovato l’accordo, sottoscritto ieri dai governatori italiani.
Alla Puglia, inizialmente esclusa dal finanziamento, andranno 231 milioni e 594mila euro, che rappresentano la prima tranche di quel fabbisogno di 639 milioni di euro interamente riconosciuto.
Ma l’accordo ha reso giustizia anche alle altre regioni del Sud che erano rimaste a quota zero: Abruzzo 75,3 milioni di euro; Basilicata 32,5 milioni, Calabria 111,8 milioni, Campania 331,8 milioni, Molise 17,6 milioni, Sicilia 288,3 milioni, Sardegna 94,1 milioni.
Dopo il passo falso della scorsa settimana, dunque, quando non fu possibile trovare l’accordo sulla ripartizione dei fondi in base al fabbisogno (vale a dire allo stato di avanzamento della rete raggiunto fin qui con le forze proprie delle singole realtà territoriali), la Conferenza Stato-Regioni ha trovato la quadra, grazie a 1,1 miliardi ulteriori che il Cipe assegnerà entro il 30 aprile alle regioni del Sud per rispettare l’equilibrio complessivo 80/20 previsto proprio a favore del Mezzogiorno e che non saranno necessariamente destinati alla banda ultralarga, ma potranno essere spesi anche per altre opere infrastrutturali.

L’accordo sottoscritto, che per intero si chiama “Accordo quadro per lo sviluppo della banda ultralarga sul territorio nazionale verso gli obiettivi Eu2020”, introduce un elemento che in qualche modo “blinda” la ripartizione complessiva. Con il comma 4 dell’articolo 3 il Governo assicura che, contestualmente all’intervento con fondi Fsc a favore delle regioni del centro-Nord, l’ammontare di euro del miliardo e 100 per le regioni del Sud «è immediatamente disponibile in quota aggiuntiva, nel rispetto delle percentuali complessive 80/20 previste dal Fondo sviluppo e coesione». E poi aggiunge che il mancato rispetto degli impegni e dei termini del comma 4 comporta la sospensione dell’efficacia dell’accordo stesso.

«Vincendo questa battaglia, abbiamo vinto l’intera guerra, cioè la più grande competizione del futuro - ha detto l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone -. Abbiamo sostenuto non solo il Mezzogiorno ma l’Italia intera perché le risorse sono destinate alla coesione e un paese coeso non ha più zavorre, quindi a giovarsene è sia il Sud che il Centro e il Nord. La banda ultralarga – ha continuato l’assessore –è l’infrastruttura che fa passare le nuove tecnologie, riducendo il gap Nord Sud. Abbiamo ottenuto che il Fondo di Sviluppo e Coesione (Fsc, l’ex Fas) fosse giustamente ripartito come da norma: 80% al Sud, il 20 % al resto d’Italia. Questo consentirà alla Puglia di passare da 30 Megabit al secondo a 100. Se vogliamo accogliere le imprese innovative, se vogliamo fare attrazione degli investimenti, questo era un passaggio obbligato». Fra qualche settimana potranno quindi partire i bandi di gara che, come noto, verranno gestiti da Infratel. Per la Puglia si tratta di un passo fondamentale per il raggiungimento dell’obbiettivo fissato dall’Europa per il 2020, anno entro il quale  i Comuni serviti saranno 148 per un totale di 2,7 milioni di abitanti, ovvero l’88% di copertura del territorio regionale con il 99,2% della popolazione.
Sinora la Puglia ha già investito nella banda larga oltre 61,7 milioni, in arrivo dai fondi strutturali Altri 33,3 li ha investiti invece Telecom Italia, che si è aggiudicata la gara indetta dal ministero per lo Sviluppo economico tramite Infratel. A.Lu.
 
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