Il prossimo 20 aprile alle ore 9.30 è la data da cerchiare in rosso: la Corte di giustizia europea emetterà la sua pronuncia in materia di concessioni balneari. Il Tar di Lecce (presidente Antonio Pasca) aveva emesso una ordinanza collegiale con cui aveva disposto il rinvio pregiudiziale della questione alla Corte di Giustizia proprio per chiarire il termine dei rinnovi alle proroghe.
Il ricorso
Nello specifico, il ricorso era stato proposto da parte dell’autorità garante della concorrenza e del mercato avverso la deliberazione della giunta comunale di Ginosa del 24 dicembre 2020, con la quale era stata disposta la proroga delle concessioni demaniali marittime sino al 31 dicembre 2033.
Il Tar Lecce, con la pronuncia, aveva ritenuto di far esprimere i giudici comunitari per chiarire, definitivamente, una serie di problematiche legate all'interpretazione della direttiva Bolkestein e gli effetti che questa può produrre in ogni stato membro. La sentenza della Corte Ue stabilirà dei principi giuridici fondamentali in materia di demanio marittimo, che saranno determinanti per la riforma delle concessioni a cui sta lavorando il governo Meloni.
Gli emendamenti al decreto Milleproroghe
Nell'ultimo Milleproroghe c'è stato il sì alla proroga di un anno, dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024, delle concessioni balneari attuali. Cinque mesi in più, fino a luglio di quest’anno, per mappare le stesse concessioni e, quindi, esercitare la delega prevista dal ddl Concorrenza.