Alberghi, il 30% sold out a Pasqua
«Buone le previsioni per l’estate»

Alberghi, il 30% sold out a Pasqua «Buone le previsioni per l’estate»
di Nicola QUARANTA
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Venerdì 14 Aprile 2017, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 12:45
Turismo che va, turismo che viene: le previsioni lasciano intravedere risultati, in termini di presenze, lusinghieri, anche rispetto al 2016, anno già di per sé positivo. Segno che la strada imboccata con il Piano strategico del Turismo della Puglia 2016 -2025 è percorribile, per quanto si presenti, per molti versi, ancora carente e impervia per carenza di capacità attrattiva, servizi, infrastrutture, collegamenti. Non trascurabili appaiono le performance messe in cassaforte: 3,7 milioni i turisti che nel 2016 hanno scelto la Puglia come destinazione turistica. E guardando in prospettiva altri numeri non irrilevanti, stando alle proiezioni di Puglia Promozione, che ha raccolto, dal 7 al 12 aprile, circa 500 questionari somministrati agli operatori regionali della ricettività del settore alberghiero ed extralberghiero per monitorare i primi trend del 2017, in attesa dell’invio dei dati Spot sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi.
L’esito, dunque. Alla vigilia di Pasqua il 20% degli intervistati dichiara un tasso di occupazione delle camere incluso tra il 100 e l’80% ma la percentuale tende al rialzo considerando le previsioni di vendita nelle ultimissime ore: il 30% conta di raggiungere tra l’80 e il 100% di occupazione delle camere per merito delle prenotazioni in loco e last minute. Per Pasqua più del 60% degli operatori stima di superare il 40% delle camere vendute. Gli operatori del settore percepiscono una sostanziale stabilità dell’andamento della clientela italiana per il periodo pasquale (39%), il 12% dichiara invece aumenti, inclusi nel 42% dei casi tra l’11 e il 20%. Secondo gli intervistati a Pasqua la Puglia sarà frequentata soprattutto da Coppie (40%), Famiglie e Gruppi (7,6%).
Con riferimento alla domanda straniera gli operatori restituiscono attraverso l’indagine un clima di prevalente stabilità ma il 20% indica anche una possibile diminuzione rispetto alle performance del 2016. Con riferimento all’estate gli intervistati esprimono una percezione di generale stabilità rispetto all’anno precedente e per il 35% circa la domanda straniera e complessiva potrebbero aumentare nel 2017 anche rispetto ai buoni risultati dello scorso anno. I territori che evidenziano maggior dinamicità per il 2017 sono nell’ordine: Bari e la Costa (la prossima stagione sarà in aumento per il 51% degli intervistati), la Valle d’Itria (trend in aumento per il 36% degli operatori) e il Salento (33%).


 
Alle previsioni si aggiungono i dati sull’andamento del turismo sciorinati dalla Regione Puglia alla Bit, la Borsa internazionale del turismo tenutasi alla Fiera di Milano, sono il segnale di un settore maturo: complessivamente 14,4 milioni di presenze (13,5 milioni nel 2015).
I dati riportano, rispetto al 2015, un incremento sia degli arrivi (+ 9%), che nei pernottamenti (+7%). La permanenza media è di circa 4 notti, con sensibili differenze tra le destinazioni vocate al turismo balneare e le restanti. L’aspetto particolarmente interessante è legato all’aumento della componente straniera che registra, rispetto al 2015, un + 16% negli arrivi e un+ 12% nelle presenze.
Il tasso di internazionalizzazione, seppur ancora inferiore alla media nazionale, continua a crescere e nel 2016 sfiora il 23% per gli arrivi e il 21% per le presenze. Anche nel 2016 le performance di crescita registrate dalla Puglia si confermano migliori di quelle registrate complessivamente in Italia (dati provvisori dell’Italia divulgati dall’Istat). In particolare la variazione maggiore si riscontra relativamente al mercato straniero: dal 2010 al 2016 in Italia le presenze straniere sono cresciute del 20%, in Puglia nello stesso periodo la componente estera è cresciuta del 60%.
«Dati che, spiega l’assessore regionale Loredana Capone - confermano come la Puglia, associata nell’immaginario dei turisti stranieri a mare, natura, bellezza, buona cucina e cultura (Swg, 2015), sia una destinazione sempre più richiesta anche dai mercati esteri».
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