Agricoltori di nuovo in piazza martedì: corteo e presidio a Lecce. Le ragioni della mobilitazione

Agricoltori di nuovo in piazza martedì: corteo e presidio a Lecce. Le ragioni della mobilitazione
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Domenica 28 Gennaio 2024, 05:00

Dalla Germania alla Francia fino all'Italia e giù, in Puglia. La protesta degli agricoltori contro le politiche agricole dell'Unione europea si allarga a macchia d'olio. E dopo la manifestazione regionale di venerdì a Bari che ha ottenuto anche il sostegno della Cia e di Confagricoltura, martedì 30 gennaio a Lecce il Movimento spontaneo agricoltori terrà un corteo e un presidio permanente. Si prevede l'arrivo nel capoluogo salentino di centinaia di trattori provenienti dai paesi della provincia. Il corteo raggiungerà Largo Vittime del terrorismo (meglio conosciuto come Largo Settelacquare) e lì resterà dalle 10 alle 16 al grido di “Difendiamo la nostra agricoltura e il nostro territorio”. Poi gli agricoltori si divideranno in due gruppi che raggiungeranno rispettivamente il centro commerciale di Surbo e quello di Cavallino, dove due delegazioni resteranno in presidio permanente fino a venerdì.

Le ragioni della protesta

Le ragioni della protesta – che venerdì ha provocato il blocco della Statale 100 da Noci a Bari e che, ripetutasi uguale in altre città, ha congelato la circolazione stradale in mezza Italia – sono molteplici.

Quella principale è contenuta nelle oltre 3.000 pagine di Politica agricola comune, che ha introdotto, fra le altre cose, la monosuccessione delle colture o, in alcuni casi, la rotazione con cadenza triennale. Un tema particolarmente sentito nel Tavoliere, da sempre patria del grano duro perché con l’obbligo di avvicendamento delle colture, di fatto, si dovrà produrre la metà del grano. La protesta è stata appoggiata anche da Confagricoltura: «Condividiamo l’esasperazione degli agricoltori che sta animando le manifestazioni di associazioni spontanee di questi giorni — ha detto il presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Massimiliano Del Core — e la nostra organizzazione ha la responsabilità di tenere alta l’attenzione sulle questioni che riguardano il futuro delle nostre aziende». 

Il vertice in Camera di commercio

Dalle soglie di terreni da lasciare incolti all’introduzione di aggravi economici per il settore - che vedrà abbattersi di molto i sussidi ottenuti con pagamenti diretti - fino ad arrivare al via libera per la carne sintetica e di laboratorio e al caro gasolio, i nodi da sciogliere e che infiammano la protesta sono numerosi. «Questa partita contro l’Europa dipende da più fattori - riflette il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci - e l’espressione “transizione economica” è molto azzeccata. Come tutte le transizioni, anche questa ha bisogno di essere digerita». Il riferimento è alla forte declinazione green della nuova Pac, che ha fatto della sostenibilità e della tutela ambientale uno dei suoi architravi.
«Credo - prosegue Vadrucci - ci sia una accelerazione molto spinta da parte dell’Europa su questo, in ogni comparto dell’economia e purtroppo queste nuove regole spingono gli agricoltori a guardare all’Ue come a una matrigna. Ogni protesta va capita: lunedì (domani, ndr) vedremo di incontrare le associazioni agricole del nostro territorio in vista della protesta del giorno successivo, martedì 30. Cercheremo di capire a fondo cosa fare, faremo il punto sulla ricostruzione post-Xylella che per noi resta una priorità».

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