Manovra, l'Eurogruppo: servono misure aggiuntive

Manovra, l'Eurogruppo: servono misure aggiuntive
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Lunedì 5 Dicembre 2016, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 09:16

La vittoria del "NO" al referendum costituzionale sta già avendo ripercussioni sugli impegni del governo Renzi all'estero. Il Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan si è trovato costretto ad annullare il viaggio odierno a Bruxelles, dove era in programma una riunione dell'Eurogruppo (domani anche l'Ecofin), non potendo certo mancare all'appuntamento odierno del Consiglio dei Ministri.

Frattanto, giungono le prime reazioni dagli esponenti delle istituzioni europee: il commissario europeo agli affari economici e monetari Pierre Moscovici, in una intervista alla TV francese, ha tentato di calmare il clima, affermando che «l'Italia è un paese solido con istituzioni solide» e che, pur prospettandosi un periodo di «instabilità politica», presenta una «economia robusta». «Siamo stati tutti toccati dall'esito del referendum, Renzi ha scelto di dimettersi, voglio dire che è stato un buon premier che ha fatto importanti riforme sociali ed economiche. Abbiamo fiducia nelle autorità italiane».

Tuttavia «l'alto livello del debito italiano resta motivo di preoccupazione», scrive l'Eurogruppo. I ministri delle finnenza d'Europa inoltre ricordano «l'impegno ad utilizzare guadagni inattesi e risparmi imprevisti nel 2017, e a rafforzare gli sforzi di privatizzazione per portare il debito su un percorso di discesa». Inoltre, l'Eurogruppo «prende nota del non rispetto 'prima facia' della regola del debito» e che la Commissione stenderà un nuovo rapporto ad hoc.

La manovra italiana è «a rischio di non rispetto del Patto» e sulla base degli scostamenti «sarebbero necessarie misure addizionali significative», scrive l'Eurogruppo nelle conclusioni. L'Eurogruppo riconosce che l'Italia potrebbe beneficiare di «una più piccola ma sempre significativa deviazione dall'aggiustamento» a causa delle spese per migranti e terremoto, e comunque «invita l'Italia a prendere le misure necessarie per assicurare che il bilancio sia in linea con le regole». «Concordiamo con l'analisi della Commissione secondo cui il bilancio è a rischio di non rispetto del Patto. Notiamo che in base alle ultime valutazioni della Commissione lo sforzo strutturale dell'Italia nel 2017 sarà -0,5% del Pil, mentre è richiesto uno +0,6% nel braccio preventivo. Su questa base, misure addizionali significative sarebbero necessarie», scrive l'Eurogruppo. Inoltre, una valutazione «ex post» dell'esercizio di bilancio che comprende i costi aggiuntivi connessi alla crisi dei rifugiati, sicurezza e spese per terremoti, «potrebbe portare l'Italia ad avere una più piccola ma sempre significativa deviazione dall'aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine». E quindi «invitiamo l'Italia a prendere le misure necessarie per assicurare che il bilancio 2017 sia in regola con le regole del braccio preventivo».

L'Eurogruppo «monitorerà l'attuazione delle misure aggiuntive (chieste ad otto Paesi tra cui l'Italia, ndr) a marzo 2017», spiega l'Eurogruppo. «Gli Stati nel braccio preventivo e i cui piani di bilancio sono a rischio di non rispetto delle regole, devono prendere, in modo puntuale, misure aggiuntive per affrontare i rischi identificati dalla Commissione circa la convergenza verso l'obiettivo di medio termine e il rispetto della regola del debito».

«Padoan non è qui per ragioni comprensibili, ci ho parlato questa mattina, è difficile in questo snodo per il governo italiano impegnarsi in misure aggiuntive per questo l'Eurogruppo lo invita a farlo nel prossimo futuro», ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. «È impossibile chiedere adesso all'Italia di impegnarsi in misure aggiuntive - ha precisato - la tempistica dipende dall'Italia, anche l'Eurogruppo e la Commissione aspettano un nuovo Governo». L'esito del referendum «non cambia davvero la situazione economica in Italia o nelle banche italiane, i problemi che abbiamo oggi sono quelli di ieri e bisogna occuparsene», ha sottolineato Dijsselbloem. «L'Italia è una economia forte, una delle più grandi, con delle istituzioni forti, e un governo futuro dovrà affrontare la situazione economica. Ma il processo di affrontare i problemi di alcune banche in particolare, non si ferma», ha aggiunto.


«Sono gli italiani che hanno parlato. Rispettiamo» il voto. Ora sta alle istituzioni italiane e alle forze politiche «dare le risposte politiche», ha detto il commissario Ue all'occupazione Marianne Thyssen. La flessibilità concessa all'Italia «non è stato un aiuto a Matteo Renzi» - ha detto rispondendo ad una domanda - ma l'applicazione «intelligente di regole» previste dal Patto di stabilità, fatta «anche per altri Stati membri». «Non consideriamo» il voto del referendum in Italia una minaccia alla stabilità finanziaria dell'Ue, ha sottolineato il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas, «Abbiamo visto volatilità sui mercati negli anni passati, ma» oggi «non è qualcosa che possa obbligare a un'evoluzione in questo senso», anche perché oggi «le autorità sono preparate ad affrontare una tale situazione». «La ricerca delle riforme deve continuare. L'onda non è scaduta ieri sera», ha detto ancora Schinas, «Confidiamo che le forze politiche e le istituzioni della Repubblica offriranno risposte politiche convincenti».

La cancelliera tedesca Angela Merkel si dice delusa per le dimissioni di Renzi: «La cancelliera ha preso atto con rammarico delle dimissioni del premier italiano», ha detto il portavoce del governo di Berlino, Stefen Seibert, sottolineando che la Merkel «ha lavorato molto bene assieme a Matteo Renzi». La cancelliera, ha continuato il portavoce, «ha lavorato con grande fiducia con Renzi, ma la decisione democratica degli elettori italiani deve essere rispettata come la decisione del premier. Il governo tedesco offrirà stretta cooperazione in amicizia e partnership con il nuovo governo in Italia, qualunque esso sia».

«È urgente che si formi un nuovo governo, spero che continuerà le riforme», perché «l'Italia deve continuare sulla strada cominciata da Renzi tre anni fa», ha detto il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble entrando all'Eurogruppo. «Anche se i cittadini italiani non accettano questa modifica costituzionale, non c'è ragione per parlare di eurocrisi, dal punto di vista economico e politico l'Italia deve continuare sulla strada cominciata da Renzi tre anni fa», ha aggiunto.

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