Pd, Renzi parte per gli Usa: addii addolorano, ma ora rimettersi in cammino

Pd, Renzi parte per gli Usa: addii addolorano, ma ora rimettersi in cammino
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Martedì 21 Febbraio 2017, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 14:31

«Se qualcuno vuole lasciare la nostra comunità, questa scelta ci addolora, ma la nostra parola d'ordine rimane quella: venite, non andatevene. Tuttavia è bene essere chiari: non possiamo bloccare ancora la discussione del partito e soprattutto del Paese. È tempo di rimettersi in cammino». Così l'ex premier Matteo Renzi nella sua E-news.

«Da qualche giorno l'apertura di tutti i media italiani è la scissione - o fuoriuscita, per dirla con le parole di Paolo Mieli - del Pd. Ne sono molto dispiaciuto, anche perché i motivi di questa divisione sono difficili da comprendere anche a noi, addetti ai lavori: figuriamoci ai cittadini normali», sottolinea ancora il segretario del Pd.

I motivi della divisione nel Pd «sono difficili da comprendere anche a noi, addetti ai lavori: figuriamoci ai cittadini normali. Facciamola semplice, senza troppi giri di parole. Dal primo giorno della vittoria alle primarie del 2013 alcuni amici e compagni di strada hanno espresso dubbi, riserve, critiche sulla gestione del partito e soprattutto alla gestione del Governo», insiste Renzi. «Penso - sostiene il segretario - che sia legittimo e doveroso in un partito democratico, di nome e di fatto, che chi ha idee diverse possa presentarle in un confronto interno, civile e pacato. Vinca il migliore e poi chi vince ha il diritto di essere aiutato anche dagli altri: si chiama democrazia interna. L'alternativa è il modello partito-azienda. E sia detto con il massimo rispetto: a me non convince». 

«Credo sia giusto evidenziare - rileva ancora Renzi - che in queste ore il governo sta facendo cose molto importanti di cui si parla poco. Quando il premier Gentiloni firma l'accordo del Progetto-periferie a Cagliari, quando il ministro Delrio presenta il nuovo Polo Mercitalia - strategico per il futuro dei nostri trasporti - insieme ai vertici di Fs, quando il ministro Padoan spiega alle aziende tutti i benefici della Legge di Bilancio 2017 a cominciare da Industria 4.0 e dall'abbassamento delle tasse, quando il ministro Minniti prova a definire una nuova visione di sicurezza ma potrei continuare a lungo tutti gli italiani che si sentono davvero patrioti hanno il dovere di sperare che le cose vadano meglio, non lamentarsi e criticare soltanto».

«Mentre gli organismi statutari decidono le regole del Congresso, io sono in partenza per qualche giorno per gli Stati Uniti. Vi racconterò sul blog.matteorenzi.it il mio diario di bordo dalla California dove incontreremo alcune realtà molto interessanti. Priorità: imparare da chi è più bravo come creare occupazione, lavoro, crescita nel mondo che cambia, nel mondo del digitale, nel mondo dell'innovazione», annuncia poi Renzi. 

«A me piace una definizione che molti giudicano fuori tempo: mi piace l'espressione "patriota". Mi sento cittadino del mondo e sono orgogliosamente italiano. Voglio bene al mio Paese. Per questo adesso che non sono più alla guida del governo voglio dire con ancora più forza di prima che faccio il tifo per l'Italia», scrive ancora il segretario del Pd.

 

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