Terremoto, la Procura avverte: indagati anche i terremotati

Terremoto, la Procura avverte: indagati anche i terremotati
di Sara Menafra
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Sabato 27 Agosto 2016, 08:49 - Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 08:38

dal nostro inviato

RIETI C'è la sciagura e c'è la responsabilità soggettiva. Che può riguardare le autorità pubbliche, le ditte che hanno fatto i lavori ma anche i singoli cittadini in questo momento vittime del sisma. Responsabilità che il procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva intende ricostruire casa per casa. Anche a rischio, è quel che già si capisce, di mettere alla sbarra chi nel crollo ha perso i familiari o persino i figli. La linea tracciata è molto chiara: «C'è la responsabilità della natura e della faglia che si muove, e c'è la responsabilità degli individui. È quella che stiamo cercando di ricostruire».

LA LEGGE
Del resto, la legge sul punto è molto chiara: chi ristruttura o modifica anche solo parzialmente un edificio in zona sismica deve adeguarsi alle normative anti sismiche. Chi si è affidato ad una ditta e ha chiesto una ristrutturazione poi non eseguita a regola d'arte avrà diritto di chiedere i danni e l'inchiesta accerterà le responsabilità penali. Ma i singoli cittadini che hanno toccato anche solo in parte le mura degli edifici crollati potrebbero essere considerati penalmente responsabili della morte dei loro cari: che fossero disponibili o no i fondi della Protezione civile per le ristrutturazione degli edifici, basta aver spostato un tramezzo per rischiare di essere accusati di omicidio colposo. Una premessa che potrebbe trasformare quella sul Amatrice in un'inchiesta gigantesca.

MACERIE PATTUGLIATE
Parallelamente, il procuratore capo Saieva intende ricostruire l'esatto iter dell'ammodernamento degli edifici pubblici. A cominciare dalla scuola elementare Capranica teoricamente adeguata alle normative antisismiche.
I documenti essenziali per ricostruire tutti i passaggi sono lì, sotto un cumulo di macerie, dove una volta aveva sede il comune di Amatrice. Atti preziosi che probabilmente sono ancora leggibili e utili purché i detriti vengano maneggiati con attenzione. Atti, però, che qualcuno potrebbe voler sottrarre prima che arrivino negli uffici dei pm. Per questo motivo la procura sta valutando di predisporre un servizio che controlli le macerie del comune notte e giorno ed eviti che a spostare quei preziosi ruderi arrivino ruspe e mezzi motrici che potrebbero danneggiare ulteriormente carte e hard disk dei computer. Anche perché per aggiungere nuovi accertamenti al fascicolo aperto per disastro colposo potrebbe volerci tempo: per il momento tutte le forze di polizia sono state mobilitate nei soccorsi e in ogni caso la priorità assoluta è stata data al riconoscimento dei cadaveri e all'accertamento individuale della cause della morte. Solo dopo andrà avanti l'inchiesta per disastro colposo, oggi senza indagati.

Sebbene la maggior parte dei documenti sia sotto la sede del comune, però, alcuni atti possono essere ricostruiti a partire dagli accordi stipulati con la Provincia di Rieti. E' in quegli atti che si spiega con chiarezza come il comune di Amatrice nel luglio 2012, a lavori già avviati e pochi mesi prima dell'inaugurazione, abbia insistito per occuparsi autonomamente dell'intera ristrutturazione della scuola. Firmando un'intesa con la provincia in cui i 200mila euro, arrivati dalla protezione civile collegati al sisma del 2009 all'Aquila passassero direttamente all'amministrazione comunale che si impegnava ad aggiungerne altri 500 mila.

L'accordo di programma evidenzia un particolare importante: la scuola non è stata adeguata alle norme antisismiche ma sono stati fatti lavori di riparazione e miglioramento sismico. Dunque interventi fin dal principio meno capaci di garantire sicurezza. Altri due edifici sono già nel mirino degli inquirenti, entrambi sottoposti a miglioramento ma non adeguamento sismico. Il campanile di Accumoli che nel crollo ha ucciso un'intera famiglia e che è stato ristrutturato coi soldi ottenuti dalla diocesi sulla base delle leggi di finanziamento post terremoto del 97. Miglioramento sismico e non adeguamento anche la chiesetta di Sant'Angelo inaugurata appena il 12 agosto scorso in pompa magna, alla presenza del vescovo e dei rappresentanti della provincia: i fondi utilizzati, anche i questo caso, risalgono al terremoto del 97.

 
LA SOCIETA' DI EXPO
Ma sono anche i responsabili dei lavori ad essere nella lente degli inquirenti. Il consorzio che ha lavorato alla scuola è Valori Scarl, lo stesso titolare della ristrutturazione dell'expo. Nell'ambito del consorzio, però, i lavori effettivamente portati a termine ad Amatrice erano affidati ad una società riconducibile ai fratelli calabresi Domenico, Antonio e Pietro Mollica. La società non sarebbe quella per cui Pietro Mollica è stato indagato un anno fa con l'accusa di bancarotta fraudolenta e titolare di importanti appalti pubblici, in tutta Italia, ma un'altra del gruppo dei tre fratelli che in passato sono stati accusati di associazione mafiosa, accusa poi caduta in primo grado.