Ora Emiliano difenda questa terra

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Domenica 11 Ottobre 2015, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 09:43
Qualcuno sperava che la mobilitazione popolare si stemperasse. Qualcuno pensava che allungando di molto i tempi nella convocazione del vertice a Roma per il prolungamento del Frecciarossa da Milano a Brindisi e a Lecce, l'attenzione del territorio venisse meno giorno dopo giorno. Anche in questo caso è stato clamorosamente smentito, sottovalutando la rabbia e la delusione accumulate dal Salento, ma anche la volontà di reagire dell'intera comunità, di alzare la voce e di farsi sentire, l'intenzione di non subire un'ingiustizia clamorosa, la capacità di tenere duro e di andare fino in fondo.



Incredibile e anche appassionante ciò che sta accadendo nelle ultime ore. Altre cinquemila e passa firme su carta raccolte tra venerdì e ieri sera nelle piazze e nei locali pubblici del Salento. Un fiume di adesioni che si aggiunge alle oltre 21mila firme sottoscritte on line. Continueremo la raccolta su carta anche oggi e domani: l'obiettivo, straordinario, delle trentamila firme è ormai a portata di mano. Le consegneremo martedì mattina al governatore Emiliano perché le porti con sé mercoledì a Roma e le metta sul tavolo del vertice con il ministro Delrio e il manager Elia.



Che l'attenzione del territorio sia alta lo conferma anche l'iniziativa unitaria delle forze sociali - sindacati, Confindustria, Ance e Api - che martedì incontreranno il prefetto Palomba per sollecitare una positiva soluzione della vertenza. E lo confermano le riunioni dedicate al tema da organizzazioni e associazioni territoriali (venerdì sera il Rotary di Lecce, in occasione della conferenza del presidente Svimez Adriano Giannola, è sceso direttamente in campo con la sottoscrizione della petizione). È necessario continuare su questa strada. Mancano poche ore all'incontro di mercoledì. Vogliamo qui rivolgere un nuovo appello ai parlamentari, ai consiglieri regionali, ai presidenti di Provincia e ai sindaci perché rilancino la pressione, forte e unitaria, a Bari e a Roma. Prima dell'incontro, non dopo. Per ricordare a Delrio e a Emiliano che c'è un intero territorio in attesa. In attesa che venga trovato subito un rimedio a una clamorosa ingiustizia.