Gli investimenti e le priorità per una moderna rete dei trasporti nel Salento

Gli investimenti e le priorità per una moderna rete dei trasporti nel Salento
di Salvatore ORLANDO*
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Mercoledì 21 Giugno 2017, 20:39
L’articolo di Chiara Montefrancesco, apparso domenica su Quotidiano, sui grandi e gravi deficit della rete dei collegamenti nel Salento e in tutta la Puglia del Sud, mette in evidenza un tema endemico e annoso del territorio e, più in generale, in una certa misura nazionale, che è quello dell’efficienza dei trasporti. Colgo l’occasione dello spunto contenuto nel commento della Montefrancesco per allargare lo sguardo all’intera tematica dell’efficienza e della dotazione infrastrutturale del territorio e delle sue ripercussioni su tutti i comparti economici, e dunque non solo turistici come ben evidenziato dalla Montefrancesco, e sulla qualità in generale della vita del cittadino e dell’utente di questi territori.

Si possono esperire due macro livelli di considerazioni in merito ai trasporti e alle infrastrutture che devono sostenerli nel Salento e nei collegamenti con altre aree geografiche (nazionali ed estere): 1) il livello degli investimenti, 2) il livello della gestione efficiente ed efficace delle stesse infrastrutture e delle dotazioni ad esse pertinenti. Sul primo punto - investimenti -, pur essendoci necessità di investimenti strutturali, molti ne sono stati fatti in passato e occorre, a partire da oggi, prevedere degli ordini di priorità tra cui: quella ferroviaria sulle dorsali tirreniche, come ben argomentava la Montefrancesco nel suo commento, il potenziamento di quella Adriatica verso Milano e Bologna e l’appenninica verso Napoli e Roma. Non meno importanti possono essere quelle del trasporto aereo ma in questo comparto assume maggiore rilievo il tema della gestione dell’esistente. Tuttavia meriterebbero delle serie riflessioni eventuali opportunità di partnership e coordinamento stretto con scali italiani ed esteri con una visione integrata con politiche di trasporto europee. Il sistema aeroportuale pugliese e dunque salentino ha l’opportunità di fondare alleanze strategiche con altri sistemi territoriali nazionali per abbattere il cronico svantaggio competitivo delle imprese locali, rappresentato dalla distanza. Ciò dunque a beneficio sia del settore turistico che di quello delle professioni e dell’impresa. Si pensi a quanto sia svantaggioso in termini di costi aziendali affrontare viaggi di lavoro o trasporti di merci in scarsità di voli e dilatamento dei tempi di percorrenza.

Sul secondo punto - gestione efficace ed efficiente dell’esistente - occorre fare uno sforzo in termini di programmazione e di controllo delle attività allo scopo di mettere in efficienza una rete già esistente ma gestita a “scartamento ridotto” per parafrasare il gergo delle rotaie. Gli enti coinvolti devono essere guidati verso una approccio e una logica di servizio al cliente/utente scrollandosi di dosso visioni arcaiche del servizio di trasporto pubblico gestito da organizzazioni autoreferenziali. Solo ponendo in primo piano il servizio alle esigenze dell’utenza si ottiene la prima fase di avvio di un circolo virtuoso che inanella soddisfazione del servizio, efficienza, certezza nei tempi e che si riverbera in modo generalmente positivo su tutti i sistemi connessi al trasporto pubblico: pendolarismo (per lavoro o scolastico), turismo, viaggi di lavoro che concorrono alla vitalità economica del territorio. Ci deve essere intima coerenza tra le infrastrutture esistenti e i sottosistemi di collegamento, ciò significa che per un viaggiatore è importante fare scalo nell’aeroporto pugliese e poi trovare collegamenti idonei e confrontabili con gli standard europei per raggiungere il sito di destinazione finale. L’equivalente ultimo miglio delle telecomunicazioni. Il viaggiatore dopo aver volato in meno di un’ora e mezza da Milano a Brindisi con aria condizionata e poltrone pulite non gradisce ritrovarsi su autobus vetusti che hanno una frequenza diradata per raggiungere altre località. Cosi come il turista del nord Europa si aspetta un servizio di trasporto cittadino all’altezza degli standard europei per evitare che la sua esperienza di fruizione e consumo venga penalizzata da percezioni negative. La domanda da porsi per gli attori del sistema salentino e pugliese è: vogliamo intercettare i flussi dell’Europa e del Mondo? Sembra banale e retorica ma questa domanda è vitale per definire una strategia di lungo periodo e che punti al successo dell’offerta territoriale.

Laddove si è cercato di combinare coerentemente i due livelli sopracitati si sono prodotti effetti virtuosi e sinergici che hanno riverberi sull’economia del territorio e sulla ricchezza dei cittadini ivi residenti. Colgo degli spunti da territori confrontabili in termini di dimensioni a quello salentino, nell’esperienza di Bergamo e provincia. Partendo da infrastrutture esistenti e dunque come nel caso pugliese/salentino, aeroporti, autostrade etc... si è negli ultimi anni accelerato lo sviluppo dei flussi grazie alla convergenza di politiche di trasporto urbano e interurbano efficaci e polivalenti: autobus che partono da e per l’aeroporto di Orio al Serio - 25 milioni di viaggiatori all’anno e divenuto il terzo scalo più importante in Italia - e verso la città di Bergamo e altre destinazioni. Per coloro che arrivati in aeroporto scelgono il trasporto pubblico, una volta saliti sull’autobus, dotati di wifi, gli utenti si possono organizzare, grazie alle applicazioni in rete scaricabili sui propri smartphone, per la mobilità interna alla città scegliendo tra autobus, tram (verso le valli), o bike sharing e tra poco car sharing, acquistando titoli di viaggio e altri servizi veicolati tramite i canali del web: ristoranti, alberghi/alloggi, musei, teatri etc…

In un contesto siffatto i sistemi legati al trasporto assumono il ruolo di punti di forza dell’offerta integrata del territorio e di rafforzamento della percezione positiva da parte dell’utente (cittadino o esterno). Il contributo di ogni sistema relativo al Trasporto Pubblico aiuta e sostiene i flussi che pertengono al turismo, al pendolarismo, al viaggio di affari.

L’ultimo tema, ma non meno importante, in questo scenario è quello del ruolo della politica. Risulta evidente che la visione che la politica ha di un territorio diventa come la mano del vasaio che modella la creta. Sta alla sua capacità e competenza inverare la visone del vaso che ha immaginato. In assenza dell’una, le capacità, e/o dell’altra, la visione, il risultato non può che essere distorto e impoverito nelle finalità e nelle modalità.</CL>

* Membro del Cda
Azienda Trasporti Bergamo

 
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