Castello di Cisterna, presi i complici degli assassini di Anatolij Korol

Castello di Cisterna, presi i complici degli assassini di Anatolij Korol
di Paola Perez
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Martedì 27 Ottobre 2015, 08:51 - Ultimo aggiornamento: 15:32
NAPOLI - Presi i due complici degli assassini di Anatolij Korol, il muratore ucraino di 38 anni ucciso il 29 agosto in un supermercato a Castello di Cisterna mentre cercava di sventare una rapina.







Li hanno identificati e catturati i carabinieri del gruppo Castello di Cisterna, agli ordini del tenente colonnello Rino Coppola. Gli uomini, Mario Ischero 48 anni e Emiliano Esposito 40 anni, hanno avuto ruoli diversi: il primo aveva fatto da basista, effettuando un sopralluogo nel negozio prima del colpo, l'altro ha fornito ai banditi scooter e armi.



Gli autori dell'omicidio, Gianluca Ianuale e Marco di Lorenzo, 20 e 32 anni, figli di un boss, erano stati presi il 5 settembre. Si nascondevano a Scalea.



«La valutazione dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell'Esposito e deIl'Ischero - si legge nell'ordinanza firmata dal gip - va operata sulla base delle piu volte citate dichiarazioni della Ianuale e del Di Lorenzo divenuti, dopo iI fermo, collaboratori di giustizia». Questa la deposizione di Marco Di Lorenzo: «Ho deciso venerdl di compiere questa rapina al supermercato "Piccolo": sito nel comune di Castello di Cisterna; inizialmente ho proposto la cosa a tale Esposito Emiliano. Eravamo d'accordo per andare la sera ma poi lui si e tirato indietro. II giorno successivo ho parlato della cosa con mio fratello Gianluca Ianuale e lui si è reso disponibife. Ci siamo fatti dare la pistola una mezz'oretta prima di andare al supermercato da Emilano Esposito, che si trovava sotto l'edificio dove abito in quanto in questa periodo domicilia dalla sorella. Mi sono fatto dare sempre dallEsposito uno scooter SH di colore nero, che lo stesso deteneva nel garage del palazzo. Nel contempo è giunto Ischero Mario che si era recato presso il supermercato per farci dei panini e che avevo incaricato di veriflcare se ci fossero dei soldi in cassa. Lo stesso ha portato i panini e ci ha confermato che vi era il denaro in cassa. Dopo di che ho preso mio fratello Gianluca e ci siamo recati presso il supermercato. Durante la fuga sono caduto per terra, mi sono rialzato e unitamente a mto fratello Gianluca siamo saliti a bordo della scooter e siamo ritornati presso il palazzo dove abito. Abbiamo parcheggiato lo scooter in uno dei garage e successivamente accedendo dalle scale presenti nei garage siamo saliti nell'androne del mio palazzo, dove abbiamo trovato Esposito Emiliano. Ci siamo spogliati e allo stesso Esposito abbiamo consegnato tutto il nostro abbigliamento, i caschi, i passamontagna, i guanti e la pistola calibro 38 di colore nero, quest'ultima con il caricatore pieno. Sono andato a vestirmi presso l'abitazione di (.....) che si trova sempre nello stesso palazzo, ma nella scala successive, ove Esposito Emiliano, su mio incarico, aveva lasciato i panni di ricambio che sono gli stessi che indosso oggi. Mio fratello e arrivato poco dopo da (...), già cambiato e con alcuni vestiti della rapina in mano».

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