Un finanziere di Las Vegas ha rifiutato posti «dal prezzo scontato» sul Titan per lui e suo figlio poche settimane prima della tragedia che ha visto morire 5 esploratori nel sottomarino. Il motivo della rinuncia? «problemi di sicurezza», ovviamente.
Il protagonista di questa storia è Jay Bloom: i messaggi scambiati tra lui e l'amministratore delegato di OceanGate Stockton Rush, mostrano come gli sia stato offerto un prezzo «last-minute» di 150mila dollari (a testa, ndr.). Lo sconto corrispondeva a 100mila dollari rispetto al prezzo abituale di 250mila dollari.
Cosa è successo
A febbraio di quest'anno Stockton Rush ha chiesto al signor Bloom e a suo figlio Sean di partecipare all'immersione sul Titanic di maggio.
I messaggi tra il signor Rush avevano ripetutamente cercato di rassicurare il signor Bloom sulla sicurezza del Titan e sulla possibilità di raggiungere il relitto del Titanic. Ha detto che suo figlio era molto preoccupato per i rischi dopo aver parlato con un amico. Il signor Rush aveva detto: «Sono felice di avere una videochiamata con lui. Sono curioso di sapere se il pericolo è reale o immaginario».
I due hanno discusso di come lo scafo si sarebbe comportato in caso di pericolo, come l'aumento della pressione, o anche se fosse entrato in contatto con una balena o un animale marino. Rush ha dichiarato: «Anche se ovviamente c'è un rischio, è molto più sicuro che volare in elicottero o attraversare la strada, e in 35 anni non c'è mai stato un incidente in un sottomarino non militare».
Sottomarino Titan, il Wsj: «La Marina Usa aveva rivelato subito i rumori dell'implosione» https://t.co/1CduwqhyC4
— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) June 23, 2023
Il signor Bloom ha dichiarato: «Gli ho detto che a causa di "impegni" non saremmo potuti andare fino all'anno prossimo. I nostri posti sono andati a Shahzada Dawood e a suo figlio Suleman Dawood, 19 anni, due degli altri tre che hanno perso la vita durante l'escursione, il quinto era Hamish Harding».