Era stato lo stesso amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, ad annunciare i tagli che riguardano tutte le destinazioni da e per la Capitale, non solo gli scali pugliesi: “Mentre continuerà a crescere in Europa e in Italia, ridurremo del 10% la nostra capacità su Roma a seguito della decisione di Aeroporti di Roma di aumentare i costi aeroportuali”, ha spiegato lo scorso febbraio O’Leary. Saranno “oltre 600mila” i posti passeggeri cancellati dalla compagnia irlandese nel complesso sia a Ciampino che Fiumicino. Come detto, la questione non riguarda Aeroporti di Puglia bensì Roma. E tuttavia c’è un’altra vicenda che potrebbe convincere il vulcanico O’Leary a rivedere anche i rapporti con la società controllata dalla Regione Puglia: da due mesi Ryanair e Aeroporti di Puglia stanno litigando su chi deve sobbarcarsi l’incremento del 50% della tassa municipale, un aumento applicato dal primo gennaio al 30 agosto del 2016 prima di essere sospeso dal governo Renzi.
La cifra in ballo è sostanziosa, poco più di 1,3 milioni di euro: Ryanair vorrebbe che fosse la Regione a pagare, la giunta Emiliano si oppone. In sostanza, sui biglietti aerei viene applicata una municipal tax che viene versata ai Comuni nel cui territorio sorgono gli aeroporti: un euro è a carico del viaggiatore, il resto della compagnia.
Nel contratto che Ryanair e Aeroporti hanno firmato nel 2009 era previsto che se la tassa municipale fosse aumentata oltre i 4,5 previsti all’epoca le parti avrebbero diviso a metà l’incremento. Nel 2014 due provvedimenti di legge hanno portato la tassa municipale a 6,5 euro e Adp, nel 2015, si è fatta carico del 50%. Ma quando il contratto tra Aeroporti e Ryanair è stato rinnovato, la clausola del 50% non è stata inserita: da qui la richiesta della compagnia aerea di riavere 1,25 euro a passeggero da Adp per il periodo gennaio-agosto 2016, circa 1,3 milioni di euro.Non è escluso che questa vicenda porti in tribunale i due contendenti, rendendo ancora meno idilliaci i rapporti già tesi. Ora anche la tegola dei voli cancellati, che ha provocato la rabbia di passeggeri e non solo: “Mentre Emiliano è occupato a mirare alla segreteria del partito, disinteressandosi della sua Regione, Ryanair penalizza il Salento, e sopprime una tratta importantissima per il nostro territorio, la Roma-Brindisi delle ore 20.20, un volo di basilare importanza per i turisti e per chi si muove da Roma per lavoro, lasciandola solo il lunedì. È l’ennesimo sfregio al Salento”, attacca Paolo Pagliaro dell’Ufficio di presidenza di Forza Italia. In realtà, in questa storia la Regione Puglia e Adp non possono fare nulla, la controversia riguarda Ryanair e Aeroporti di Roma. “Lo diciamo da anni – prosegue Pagliaro - che siamo in una parabola discendente che ci condanna ad essere un territorio di serie B. Invece di fare passi in avanti, continuiamo a fare passi indietro. Questo accade proprio a ridosso della bella stagione. È vergognoso: aspettiamo spiegazioni ed azioni decise da parte del governo regionale. Il volo era pieno in ogni ordine di posto, tutti i giorni”. Pagliaro avanza la proposta di “sganciare l’aeroporto del Salento dalla Seap, assegnando la gestione a noi salentini”. Ma, come detto, il taglio dei voli riguarda anche Bari, oltre ad altre destinazioni italiane ed estere