«Violenze e linciaggi» sui mezzi di Salento in bus. La denuncia dei sindacati

Il servizio di trasporto Salento in Bus
Il servizio di trasporto Salento in Bus
di Paola COLACI
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Martedì 28 Giugno 2016, 07:36 - Ultimo aggiornamento: 16:19
«Pullman troppo affollati, utenti lasciati a terra, autisti vittima di violenze, tentativi di linciaggio e forze dell’ordine costrette a intervenire: troppi rischi, sospendete immediatamente Salento in Bus». E a meno di due settimane dal suo avvio, il servizio di trasporto estivo della Provincia di Lecce rischia di saltare. 
A denunciare una situazione che ad oggi appare già esplosiva è il segretario della Filt Cgil di Lecce e Brindisi Giancarlo Tramacere. Lo stesso che lo scorso sabato ha scritto alla Provincia di Lecce, al Cotrap e a una delle aziende di trasporto del Consorzio, diffidando gli enti e la società a sospendere subito “Salento in Bus”. Al centro della questione c’è il sovraffollamento dei mezzi che, secondo il rappresentante sindacale, starebbe generando gravi disagi e rischi per l’incolumità di autisti e personale di bordo ma anche per gli stessi utenti che scelgono di affidarsi al trasporto pubblico. I mezzi a disposizione, infatti, non riescono a fare fronte alla massiccia richiesta degli utenti.
Troppi i turisti e i vacanzieri che puntano a raggiungere Gallipoli, Porto Cesareo e Otranto in pullman e troppo pochi i bus che ogni giorno servono le 9 linee previste dal progetto di trasporto estivo di Palazzo dei Celestini. Dallo scorso 15 giugno, dunque, capita sempre più spesso che siano decine, se non centinaia, coloro che restano a terra poiché i posti disponibili a bordo si esauriscono in pochi secondi. I mezzi partono dai capolinea già carichi all’inverosimile e gli autisti sono spesso costretti a saltare le fermate. Ma anche e soprattutto a fare i conti con la rabbia e le proteste di chi, magari, ha atteso a lungo sotto il sole nella convinzione di poter usufruire di un servizio efficiente e all’altezza di un Salento presentato da enti, istituzioni e operatori di settore come la nuova “Mecca” del turismo europeo. 
Nei fatti, però, così non è. Anzi. La realtà denunciata dal sindacalista non sembra adeguata neppure agli standard di un qualunque paese civile. «In queste ore gli operatori di esercizio stanno subendo gravi attentati, violenze, esasperazioni e persino tentativi criminosi di linciaggio» scrive Tramacere. Ma ciò che è peggio, quello che sta accadendo secondo il rappresentante sindacale non è affatto una novità: più volte, nel corso degli anni, autisti e personale di bordo hanno denunciato gli stessi disagi che si stanno verificando in queste settimane. A fronte di un numero sempre crescente di utenti (solo lo scorso anno in due mesi se ne sono contati 600mila, ndr) continuano a permanere le stesse «scarse condizioni di sicurezza e la lapalissiana impossibilità di soddisfare il numero delle richieste».
In altre parole, i numeri e i flussi turistici in provincia di Lecce continuano a crescere in maniera esponenziale. Ma i servizi offerti, a partire proprio dal trasporto pubblico, restano gli stessi di un decennio fa. Come nel caso di “Salento in Bus”. È vero, quest’anno l’amministrazione provinciale di Antonio Gabellone è riuscita a estendere di 20 giorni il servizio, anticipando la partenza dei bus al 15 giugno e fissando il termine delle corse al 15 settembre. Centrare questo obiettivo, però, non è stato facile: la Regione Puglia non ha finanziato i chilometri aggiuntivi e per coprire i costi è stato necessario aumentare del 20% il prezzo del biglietto. A fronte di due settimane in più di servizio e di un numero degli utenti triplicato solo nel corso dell’ultimo biennio, però, il numero dei pullman è rimasto più o meno lo stesso del 2009. E a pagare il prezzo più salato di questa mancanza di programmazione a tutti i livelli istituzionali sono ancora una volta i lavoratori del settore e gli utenti. «Gli operatori di servizio devono fare i conti con violenze morali e fisiche – tuona il sindacalista – E sabato mattina sono dovute intervenire alcune pattuglie della polizia, sollecitate da un lavoratore che ha rischiato il linciaggio». A ciò si aggiungano, poi, i turni massacranti a cui secondo il sindacalista sarebbero sottoposti gli autisti. Dunque, l’aut aut della Cgil a Provincia, Cotrap e all’azienda privata: «Diffidiamo a sospendere immediatamente Salento in Bus finché non si sia trovata una soluzione, annunciando che lo stato di agitazione presente tra il personale potrebbe portare ad altri sviluppi e manifestazioni». In altre parole, stop al servizio subito oppure a “spegnere i motori” ci penseranno gli stessi autisti. Poi la riflessione conclusiva di Tramacere: «Riteniamo che il servizio Salento in Bus sia il biglietto da visita con il quale di presentiamo alle centinaia di migliaia di turisti che si muovono sul nostro territorio e non ci sembra veramente pertinente né utile dare questa immagine o, peggio, veicolare questo messaggio». Basta con le brutte cartoline dal Salento, dunque.
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