«Grazie alla Regione Puglia e alla Asl di Lecce per aver pensato anche a noi comunità religiose e rispettivi collaboratori dipendenti. Vaccino effettuato. Tutti insieme verso tempi migliori. Sia lode a Dio». Con questo messaggio pubblico sulla pagina Facebook dei Frati minori di Lecce, che amministrano la chiesa di Sant'Antonio a Fulgenzio, lungo via Imperatore Adriano, comunicano di aver ricevuto il siero contro il Covid. Una parrocchia, quella, molto impegnata nell'assistenza ai senza fissa dimora e ai poveri, nel cuore della città barocca, alla quale la Asl ha destinato evidentemente alcune dosi di vaccino.
Esiste un accordo?
Non esiste traccia, però, di un accordo siglato dalla stessa Asl o dalla Regione con la Curia per garantire precedenza nelle vaccinazioni. Il criterio, stando ai documenti e alle priorità stilate nelle settimane scorse, è sempre quello dell'età e della fragilità della condizione di salute. In questo caso, il vaccino è stato somministrato non solo ai frati, ma anche ai collaboratori della parrocchia. Perché? Lo stesso è avvenuto diversi giorni fa per i seminaristi di Molfetta. Esiste un accordo? Non è dato sapere.
Le dichiarazioni del presidente del Consiglio
Quel che è certo è che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, proprio poche ore fa, ha stigmatizzato la somministrazione di vaccini agli under 60, i meno esposti agli effetti, anche letali, del Covid-19. «Banalizzando - ha dichiarando, nel fare il punto sul piano vaccinale - potrei dire: smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani, i 35enni, gli psicologi compresi tra gli operatori sanitari.