Un lavoro che fa gola: tre anni per diventare chef “di strada”

Un lavoro che fa gola: tre anni per diventare chef “di strada”
di Azzurra DE RAZZA
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Martedì 24 Gennaio 2017, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 13:27
Operatore della ristorazione con specializzazione in street food. Formazione al passo con i tempi, perché lo studio sia giustamente indirizzato alle richieste del mercato. Cogliendo bene l’occasione e sfruttando al meglio la tendenza che vuole il “mangiar fuori” sia sempre più per strada e sempre più di qualità, la Fondazione “Le Costantine” di Uggiano La Chiesa ha deciso di preparare piccoli nuovi futuri chef dello street food.
E’ il cosiddetto cibo di strada il segmento d’approfondimento scelto per il corso triennale di qualifica professionale per ottenere la certificazione di operatore della ristorazione con indirizzo “Preparazione pasti” organizzato da Le Costantine in qualità di Centro Servizi Formativi accreditato presso la regione Puglia nei quattro ambiti previsti dal settore della formazione professionale e cioè obbligo formativo, alta formazione, formazione continua e area dello svantaggio.
In un momento in cui il panino gourmet sembra essere la scelta più cool e l’attenzione di pubblico e critici è puntata ormai da diversi anni su tutte quelle preparazioni tipiche di tradizione da mangiare sporcandosi le mani, è di certo strategica la scelta di investire sul settore che fa tendenza e che mette quasi in difficoltà la ristorazione più tradizionale e meno easy.
Un fenomeno, quello dello street food, che da moda gastronomica sta diventando un business sempre più importante per il settore, per la capacità di coniugare tradizioni locali e consumo destrutturato dei pasti, in cui mancano spesso operatori specializzati. Da qui l’esigenza.
“Street che vai, food che trovi”: questo è lo slogan con cui si presenta il corso che, omologato ai percorsi triennali ministeriali, si rivolge ai giovani che abbiano terminato la scuola secondaria di primo grado, dunque ottenuto la licenza media, nell’anno 2015/16 o negli anni precedenti ma che al contempo non abbiano ancora compiuto 18 anni. L’obiettivo del percorso è infatti anche quello di garantire il proseguimento delle scuole dell’obbligo: il riconoscimento da parte dell’Ipsseo (Istituto Professionale Statale per i Servizi Alberghieri della Ristorazione e del Turismo) di Otranto dei crediti formativi acquisiti nel triennio, permetterà agli allievi che supereranno gli esami finali, l’ammissione al quarto anno del corso di studi “Tecnico dei servizi della ristorazione”.
«E’ il terzo corso triennale per operatori della ristorazione che organizziamo e questa volta con una precisa caratterizzazione legata al cibo di strada - dice Maria Cristina Rizzo, presidente della Fondazione che organizza e ospita le lezioni. E’ importante formare pensando a come poi indirizzare, verso il mondo del lavoro, i ragazzi che frequentano i corsi. Offriamo loro una nuova prospettiva, considerando che si tratta di giovanissimi che non hanno concluso obbligo scolastico, molti sono stranieri che vivono in comunità, facciamo con loro un lavoro silenzioso. Degli undici che hanno terminato il primo corso, tutti hanno oggi un lavoro, seppur stagionale in qualche caso».
Il corso è gratuito, partirà il prossimo mese e avrà una durata di 3200 ore di cui 600 di stage pratici formativi. «Stiamo puntando a far sì che per l’ultimo anno - dice Alessandra Cazzato, che si occupa di progettazione per Le Costantine - i ragazzi possano fare formazione pratica anche con una tre giorni nella nuovissima Street Food Academy di Forma Futuro a Parma, la prima struttura italiana dedicata alla formazione e all’inserimento professionale nel settore del cibo di strada». Street food meno per caso, così si cambia.
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