Tumori, allarme Grecìa. I sindaci: "Monitorare suolo, acqua e aria"

Percolato in una discarica abusiva
Percolato in una discarica abusiva
di Mariella Costantini
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Giovedì 18 Febbraio 2016, 05:49 - Ultimo aggiornamento: 15:54
La Grecìa Salentina “zona rossa o cluster”, epicentro dell’emergenza tumori che riguarda l’intero Salento. All’indomani della presentazione del Rapporto Salute e Ambiente del Csa, i comuni della Grecìa si risvegliano con un triste primato: altissima incidenza dei tumori al polmone. Qui la gente si ammala più che in altre zone del Salento, e questa non può essere solo una casualità. Non solo un problema, ma una vera e propria emergenza alla quale è necessario porre rimedio con studi approfonditi e analisi delle cause. Un’anomalia talmente evidente che ha portato alla nascita del “Progetto Protos”, termine greco, appunto, che ha lo scopo di studiare il fenomeno alla base analizzando tutte le morti per tumore degli ultimi anni, caso per caso, lo stile di vita dei malati, il luogo dove hanno vissuto e il tipo di attività che svolgevano.
Per questo i Comuni di Calimera e Corigliano d'Otranto si sono mobilitati candidandosi a essere le due realtà capofila per uno studio accurato delle questioni ambientali del territorio. L’obiettivo è quello di approfondire i temi che riguardano l'aria e l'acqua e il sottosuolo, perché, probabilmente, sono strettamente collegate all'incremento delle neoplasie.

Le sindache di Calimera, Francesca De Vito e di Corigliano d’Otranto Dina Manti sono decise ad andare al fondo della questione proponendo un tavolo permanente per il monitoraggio ambientale. Hanno inviato una richiesta alla Provincia di Lecce, al Dipartimento di Prevenzione della Asl e ad Aqp, chiedendo l'immediata istituzione di un tavolo interistituzionale tecnico, politico e sanitario per affrontare la grave situazione.
«Non è una questione più rinviabile, la politica della prudenza si è rilevata una strategia totalmente fallimentare che ha solo portato morte e deturpamento sui nostri territori - dicono i due primi cittadini - ma qui è in gioco la salute, la salubrità e la bellezza dei nostri paesaggi, ma soprattutto il futuro dei nostri figli. Un focus sull'aria innanzi tutto, che ci faccia capire quali sono le misure più idonee per la tutela della salute dei cittadini» sottolinea De Vito, che pone l’accento sulle indicazioni proposte da Asl e Provincia in tema di autorizzazione di nuove industrie e sui criteri più restrittivi per i nuovi camini.
«Riteniamo utile che il tavolo possa discutere la situazione degli impianti già esistenti e in corso di attivazione sul nostro territorio in riferimento alle emissioni degli stessi in termini di impatto cumulativo». Come a dire: non basta monitorare le emissioni inquinanti di una singola industria se queste si aggiungono alle altre vicine. Nella prima settimana di marzo si potrà calendarizzare l’incontro scientifico con Asl, Provincia e Terzo Settore.
A Corigliano d’Otranto è la situazione acqua a dover essere monitorata a causa della discarica che insiste proprio sulla falda.
«L’Acquedotto Pugliese, attraverso il parco pozzi presente a Corigliano emunge e fornisce acqua a diversi comuni – dice la sindaca Dina Manti- una possibile contaminazione di questa risorsa può avere dunque effetti drammatici sulla salute, anche alla luce delle risultanze del Report presentato che ha evidenziato la presenza di sostanze inquinanti e cancerogene nella falda sottostante i siti interessati da stoccaggio di rifiuti. Le battaglie che da tempo l’amministrazione comunale di Corigliano ha intrapreso a difesa del territorio e del sottosuolo devono essere ora mutuate e fatte proprie da tutti gli organi deputati al controllo ed alla salvaguardia della salute pubblica».
Il report ha messo in evidenza come nonostante ogni singolo impianto abbia valori inquinanti entro la soglia di legge, il protrarsi nel tempo delle stesse può essere deleterio.
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