Appello all'Unione dei Comuni: «Nel Salento un macchinario per la terapia protonica contro i tumori»

Appello all'Unione dei Comuni: «Nel Salento un macchinario per la terapia protonica contro i tumori»
di Mirto DE ROSARIO
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Martedì 24 Maggio 2016, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 18:38
Un’altra battaglia, un’altra sfida da vincere in nome del progresso e della civiltà. Ma soprattutto per far sì che anche il Salento possa essere considerato territorio d’avanguardia nella cura di neoplasie di vario tipo. 
Dopo il successo per l’acceleratore lineare, che è riuscito a far istallare presso il “Vito Fazzi” di Lecce, dopo una straordinaria mobilitazione, con migliaia di firme raccolte per raggiungere l’ambizioso obiettivo, Massimo Rizzo, l’uomo di Surbo che ormai da anni conduce una sua personale campagna di sensibilizzazione affinché le strutture ospedaliere della nostra zona siano dotate di apparecchiature di ultima generazione nella lotta contro i tumori, adesso è pronto per un’ulteriore conquista.
Negli scorsi giorni ha infatti presentato una richiesta formale all’Unione dei Comuni del Nord Salento perché l’ente, che rappresenta sette comuni dell’area a nord del capoluogo, possa attivarsi per far giungere da noi un macchinario per la terapia protonica, ad oggi considerata come la migliore forma mirata di trattamento nel contrasto della massa tumorale.

«Ho chiesto a tutti i sindaci delle municipalità che fanno parte dell’Unione dei Comuni del Nord Salento - ha detto Massimo Rizzo - la disponibilità affinché si attivino essi stessi, ed attivino poitutti i canali istituzionali opportuni, per chiedere agli organi competenti di dotare il Salento di uno strumento che consenta di applicare la terapia protonica ai malati di tumore. Come è ormai noto, il nostro territorio presenta una altissima mortalità per cancro. Un’incidenza tumorale che ci deve far pensare e spingerci a promuovere qualsiasi iniziativa che contrasti questa gravissima situazione».

«E quindi - ha aggiunto Rizzo - in parallelo con le misure che la Regione Puglia sta adottando nel campo della prevenzione, noi cittadini dobbiamo costituire un fronte comune per chiedere alle istituzioni anche un impegno dal punto di vista diagnostico e soprattutto terapeutico. Da qui la mia richiesta del macchinario per la protonterapia che, nella sostanza, è una forma di radioterapia al momento più avanzata possibile, che si differisce dalla radioterapiatradizionale perché utilizza fasci di protoni appunto, invece che raggi x tradizionali. Efficacia maggiore dunque, perché questi fasci di protoni colpiscono le cellule tumorali senza intaccare i tessuti circostanti. Sono fiducioso perché anche questo obiettivo, dopo l’acceleratore lineare montato a Lecce, possa essere raggiunto».
 
 
 
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