Spiagge libere, lite a Palazzo sulle concessioni

Uno dei tratti di spiagge libere del comune di Lecce
Uno dei tratti di spiagge libere del comune di Lecce
di Francesca SOZZO
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Martedì 30 Agosto 2016, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 12:42
“In mancanza del Piano comunale delle coste e delle relative zonizzazioni non vi sono aree concedibili per nuove concessioni o ampliamenti”. Lo stabilisce la legge regionale in materia di concessioni demaniali. La circolare a firma del dirigente dell’assessorato alla Qualità dell’Ambiente - ufficio Demanio, Giovanni Vitofrancesco, è finita ieri mattina in commissione Controllo dove ancora una volta si è discusso della possibilità di concedere sei aree demaniali a privati da destinare a spiagge libere con servizi.
Una circolare che è servita da indirizzo alla commissione che ha chiesto, alla presenza del dirigente del settore Urbanistica del comune di Lecce, Maria Antonietta Greco, di «congelare il bando e chiedere prima il parere della Regione in merito».

Convocata dal presidente e consigliere comunale del Partito Democratico Antonio Rotundo, la commissione Controllo ha concluso i lavori di esame degli atti relativi alla concessione di spiagge libere con servizi confermando tutti i rilievi di legittimità della procedura seguita e «chiedendo di acquisire il parere degli uffici del demanio della Regione Puglia e nelle more di congelare la pubblicazione del bando», ha commentato Rotundo. 
«Ai commissari ho dato lettera della circolare della regione Puglia, con cui rispondendo proprio a richieste di chiarimenti di alcuni comuni pugliesi, l'assessorato competente - ha spiegato il presidente Rotundo - ha ribadito che in mancanza dell'approvazione del piano comunale delle coste e delle relative zonizzazione delle aree concedibili non può essere rilasciata alcuna concessione di stabilimento balneare e di spiaggia libera con servizi».
In Regione infatti continuano ad arrivare delle richieste di chiarimenti, da parte di alcuni comuni pugliesi, circa la possibilità di rilasciare - nelle more dell’approvazione del Piano Comune delle Coste - autorizzazioni di nuove concessioni o ampliamenti delle superfici già concesse “in base all’articolo 17 comma 2” della legge regionale del 23 giugno 2003, a cui la Regioen aveva già risposto in passato e in maniera molto chiara. “I comuni potranno richiedere la trasmissione anche dei singoli fascicoli per l’espletamento dei propri compiti amministrativi, solo temporaneamente limitati a quelli elencati all’articolo 17, comma 1, dai quali sono esclusi unicamente le nuove concessioni e gli ampliamenti che restano subordinati all’approvazione degli strumenti di pianificazione costiera”. Insomma più chiaro di così. 
Proprio alla luce di quanto stabilito dalla legge regionale «l'invito della commissione controllo alla giunta - conclude Rotundo - è quello di evitare scorciatoie e di accelerare l'approvazione del piano comunale delle coste, la cui mancanza costituisce una forte penalizzazione della fascia costiera e della sua valorizzazione ed ha fatto già pagare un prezzo troppo alto in termini di mancato sviluppo delle marine leccesi, da troppi anni in stato di abbandono e di degrado ambientale».
«Noi il bando lo possiamo già fare, lo dice il codice della navigazione - afferma l’assessore all’Urbanistica Severo Martini - Abbiamo fatto una nuova delibera in cui intanto rimarchiamo che la compentenza della giunta sull’argomento e accolto una serie di suggerimenti che provenivano proprio dall’opposizione: abbiamo lasciato la premialità ai soli due lidi per uso sportivo. La circolare a cui fa riferimento Rotundo è la vecchia norma regionale. La Regione Puglia ha emanato una nuova norma visto che molti comuni sono in ritardo con il piano delle coste stabilendo che nelle more dell’approvazione invece le concessioni si possano rilasciare. Mi sembra che si cerchi soli di bloccare lo sviluppo delle marine - ha concluso Martini - Si tratta di una polemica sterile e infondata». 
 
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