Sos alla città: «Salvate la fontana di Santa Rosa»

La fontana di Santa Rosa
La fontana di Santa Rosa
di Serena COSTA
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Martedì 27 Settembre 2016, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 13:36

Da fiore all’occhiello e punto di ritrovo dei residenti in periferia, a simbolo del degrado più nero: la fontana del rione Santa Rosa annaspa nell’incuria, è offesa dagli atti vandalici e viene costantemente deteriorata dagli agenti atmosferici e dall’inesorabile passare del tempo. 
«Salviamo la fontana»: è l’allarme lanciato dal presidente dello Sportello dei Diritti, Gianni D’Agata, che propone perfino un’adozione privata di quello che è stato un piccolo monumento dell’architettura moderna.
Un grido di dolore che si aggiunge a quello di molti altri negli ultimi anni: residenti della zona, ma anche leccesi di altri quartieri.
 

 

Da anni i residenti non ascoltano più il piacevole scrosciare dell’acqua, visto che l’impianto idrico è spento, così come l’impianto di illuminazione, che di sera creava effetti di luce eleganti e avvolgenti. La fontana, realizzata nei primi anni ’60, era davvero il luogo di ritrovo dei residenti non solo del Rione Santa Rosa, ma anche di quelli dei quartieri limitrofi, che amavano passeggiare lungo i viali alberati, godendo della frescura estiva della vegetazione e solevano fare la spola tra il piccolo monumento e la chiesa, in un rendez vous tra sacro e profano.
Ma oggi le vasche sono a secco. Tranne una, che è piena d’acqua, sì, ma proveniente dalle abbonanti piogge susseguitesi in queste settimane. Praticamente un acquitrino che è diventato ricettacolo di nidi di zanzare e altri insetti. Ma anche i topi l’hanno eletta nel tempo loro sede privilegiata, scorrazzando in totale libertà e minacciando perciò la salute pubblica. E se la fontana non funziona, anche gli umani - quelli incivili però - si sentono autorizzati ad abbandonarvi bottiglie di vetro, di plastica e lattine, frutto di gozzoviglie non proprio salutari. O, peggio, di dare libero sfogo ai propri bisogni fisiologici nelle aiuole circostanti, che nel frattempo sono diventate lande desolate e incolte: il risultato inesorabile è il penetrante cattivo odore che rende tutta l’area praticamente inavvicinabile creando disdoro in tutto il rione. C’è un’ipotesi e la svela lo stesso presidente dello Sportello dei Diritti: i residenti sono già pronti a fare una colletta pur di riportare a nuova vita la loro cara fontana.
Ma, forse, non ne avranno bisogno. L’assessore comunale ai Lavori pubblici, Gaetano Messuti, ha assicurato che, se tutto andrà per il verso giusto, la fontana di Santa Rosa sarà restituita così com’era fino a qualche tempo fa. «Stiamo chiudendo proprio in questi giorni un progetto finanziato dal Cipe che ammonta a 150mila euro per eseguire un restyling complessivo della fontana – spiega l’assessore – e i tempi sono stati allungati dall’adeguamento del progetto alla normativa prevista dal nuovo Codice degli appalti. Il finanziamento c’è già e nei prossimi giorni dovremmo partire con l’indizione del bando per l’aggiudicazione dei lavori pubblici. Il nostro obiettivo è terminare i lavori entro l’anno e sono fiducioso che riusciremo a farlo».

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