Disabile lasciato da solo a scuola: «Senza sostegno una sconfitta per tutti»

Disabile lasciato da solo a scuola: «Senza sostegno una sconfitta per tutti»
di Maurizio TARANTINO
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Mercoledì 26 Ottobre 2016, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 14:14

«In questa storia si rischia di perdere tutti, specie se non si trova una soluzione condivisa». Ne è convinto il sindaco di Soleto, Graziano Vantaggiato, al termine della riunione di ieri mattina in cui si è cercato di risolvere la vicenda dell'alunno disabile rimasto solo a scuola, emersa con tutta la sua drammaticità nei giorni scorsi.
Il bambino, oggetto della singolare protesta dei genitori dei compagni di classe, ha dieci anni e frequenta la quinta elementare. È affetto dalla sindrome da deficit di attenzione e iperattività, che rende difficoltoso ed impedisce in alcuni casi il normale sviluppo, l'integrazione e l'adattamento sociale di chi ne viene colpito. La madre del piccolo ha sempre lamentato la mancanza di un'assistente sociale fissa a scuola. 
La vicenda era stata segnalata dai genitori del bambino, dopo che nell'accompagnarlo a scuola, avevano trovato la classe deserta: banchi vuoti e nessun alunno presente. 

«Stamattina abbiamo avuto un incontro, un tavolo tecnico per affrontare la questione - ha spiegato il primo cittadino - cercando di soffermarci maggiormente sui punti principali. Le soluzioni sul tavolo sono diverse, ma ancora non c'è una soluzione che sia appoggiata da tutte le parti in causa». 
Alla riunione che si è tenuta ier erano presenti gli assistenti sociali, il dirigente scolastico Antonio Caputi, la Asl, i genitori del minore, le insegnanti che seguono il ragazzo da diversi anni. 
«La scuola - continua il primo cittadin o- sta facendo il proprio lavoro nel migliore modo possibile. Purtroppo certe volte i risultati non sono visibili immediatamente». Dopo quanto accaduto a scuola, la madre del ragazzo ha minacciato di iscrivere il proprio figlio ad un altro istituto di Galatina: «Davanti a queste situazioni - conclude Vantaggiato - ci possono essere reazioni di getto, dettate dall'istinto. Non ho ancora avuto modo di parlare con nessuno degli altri genitori. Non conosco il pensiero degli altri: se hanno fatto questo gesto, sicuramente non è per creare problemi al minore. Non è una cultura che ci appartiene. Vedremo nelle prossime ore».

In attesa che per l’incresciosa situazione si trovi una soluzione, soprattutto nell’interesse del minore, alla madre rimane l’amarezza per un gesto così eclatante e così improvviso. «Da un anno ormai - ha raccontato la donna - le altre mamme neppure mi guardano in faccia. Anche per questo, quest’anno avevo anche deciso di spostarlo a Galatina, in un' altra scuola meglio organizzata, ma ad inizio anno scolastico mi hanno detto che non c'era più posto».
Non resta che sperare che l’attività di mediazione del sindaco e del dirigente serva per trovare una soluzione condivisa tra tutte le parti in causa.

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