Roberto, da Lecce ad Amatrice: «Al parco con mio figlio per tornare alla normalità»

Roberto, da Lecce ad Amatrice: «Al parco con mio figlio per tornare alla normalità»
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Giovedì 25 Agosto 2016, 15:36 - Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 12:32

Giocano a palla, qualcuno sale sullo scivolo, altri si divertono con i regali lasciati da volontari e forze dell'ordine. Famiglie e bambini cercano un'impossibile normalità nel parco giochi comunale “Padre Minozzi” di Amatrice. Qui qualcuno si è accampato con le tende, altri cercano riparo dal sole cocente sotto gli alberi controllando da lontano i propri figli giocare. «Vivo ad Amatrice da sei anni», racconta all'Adnkronos Roberto, originario di Lecce, accanto a suo figlio, di 5 anni, intento a salire sul castello di legno del parco giochi. Un paese bello, l'aria buona: questo ha spinto Roberto e la sua famiglia a lasciare il Sud e trasferirsi nel cuore dell'Italia. «La nostra casa non è crollata, ma è lesionata e inagibile - racconta - la notte scorsa abbiamo dormito in auto. Ora siamo qui, almeno il bambino gioca e non ci pensa». «Ogni tanto sente una scossa e mi chiede : 'Che succede?' - continua - ma io per non fargli mettere paura gli rispondo che non è niente, che è il rumore dei camion». È forse per questo che proprio una camionetta giocattolo dei carabinieri il bambino ha scelto tra quelli che davano in regalo alla popolazione. «Mi ha chiesto: 'Papà perchè non lo paghi? - continua Roberto accennando un sorriso - Gli ho detto che era un regalo da parte di un altro bambino». Intanto continuano ad arrivare volontari per distribuire ai più piccoli peluche e palloni colorati. Per evitare di pensare così, magari solo per un pò, a quei muri crollati, a quelle crepe, a quei palazzi sventrati che si scorgono anche dal muro di cinta del parco.

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