Strade a rischio: dirigente della Provincia rischia il processo per tre morti

Strade a rischio: dirigente della Provincia rischia il processo per tre morti
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Martedì 1 Marzo 2016, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 14:41

Il dirigente del servizio Viabilità della Provincia, l’ingegnere Stefano Zampino, rischia di finire sotto processo con l’accusa di non aver fatto apporre una protezione sull’albero d’ulivo contro cui si andò a schiantare la Jaguar X Type in cui trovarono la morte tre amici di Uggiano La Chiesa, uno di 20 anni e gli altri due di 21. Il pubblico ministero Carmen Ruggiero ha chiesto il rinvio a giudizio: se ne parlerà nell’udienza del 6 giugno prossimo davanti al giudice Stefano Sernia, in cui i familiari dei tre ragazzi si costituiranno parti civili con gli avvocati Umberto Leo e Stefano De Francesco.


L’incidente si verificò la notte di Natale del 2012 sulla Giuggianello-Minervino. Lo schianto fu talmente violento da sdradicare il motore della Jaguar e a non lasciare scampo nell’immediato ad Alberto Leo, studente di Giurisprudenza e figlio dell’ex sindaco di Uggiano, Maria Cristina Rizzo, e ad Armando Viceconte, militare dell’Aeronautica in servizio a Brescia. Avevano 21 anni. L’amico Antonio Rubrichi junior, 20 anni, lotto contro la morte per sei mesi prima di spegnersi nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.
Tutto precipitò quando la Jaguar guidata da Viceconte affrontò la curva a destra che segue il rettilineo di quasi quattro chilometri: l’auto andò a sbattere con la fiancata sinistra contro il tronco dell’albero d’ulivo, piegandosi su se stessa. la velocità indicata dalla Procura, oscillava fra i 90 ed i 100 chilometri all’ora, “comunque inadeguata per lo stato dei luoghi”.
All’imputato viene contestato di non aver predisposto “lungo il margine destro di una curva destrorsa, una adeguata protezione di un ulivo secolare, posto alla distanza di 1,5 metri dal ciglio esterno della carreggiata”.
Difeso dagli avvocati Giuseppe e Pasquale Corleto, l’ingegnere Zampino potrà difendersi già nell’udienza preliminare circa i suoi obblighi di rendere sicuri oltre duemila chilometri di strade provinciali, gran parte delle quali attraversano uliveti.

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