Si impicca a 18 anni: terzo suicidio in quattro giorni

Si impicca a 18 anni: terzo suicidio in quattro giorni
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Venerdì 5 Febbraio 2016, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 12:37

Si è tolta la vita a 18 anni. Ed è il terzo suicidio in quattro giorni. Ieri sera l’ultima tragedia: una studentessa, da poco maggiorenne, è stata trovata impiccata in casa. Un incubo si è materializzato agli occhi dei genitori rientrando poco dopo le nove nella loro abitazione del quartiere Salesiani. Inutili i soccorsi dei sanitari dell’ambulanza del 118.

Sono intervenuti i poliziotti delle Volanti ed il medico legale Alberto Tortorella, inviato dal pubblico ministero di turno Maria Vallefuoco. Il consulente ha stabilito, senza ombra di dubbio, che si è trattato di un suicidio. E il sopralluogo degli investigatori non ha individuato nulla di sospetto o che creasse la necessità di avviare un’inchiesta per stabilire se ci fosse stata o meno istigazione. Per questo il magistrato ha concesso il nulla osta per liberare la salma e consegnarla ai genitori, evitandogli così attese lunghe e dolorose. Un’altra tragedia, purtroppo.

Resta aperto l’interrogativo del perché tre suicidi in quattro giorni: lunedì a Santa Maria al Bagno un 35enne laureato e con tanti amici, si è tolto la vita per una delusione d’amore. L’altro ieri una 21enne di Veglie si è impiccata in un uliveto sulla strada per Leverano. Infine la tragica scomparsa di ieri sera di una 18enne. 
Per la ragazza di Veglie l'esame esterno effettuato ieri mattina dal medico legale Roberto Vaglio, non lascia dubbi sull'ipotesi suicidio. Pista corroborata dagli accertamenti fin qui effettuati dai carabinieri che indagano sull'accaduto.
Una vicenda amara, piena di interrogativi oltre che di dolore, che ha gettato nell'angoscia non solo la famiglia della giovane, ma le comunità di Veglie e dei paesi vicini in cui la 21enne aveva moltissimi amici.

Solare, piena di vita, sana, bellissima, una famiglia normale e da qualche tempo un fidanzato, questo il mondo della ragazza. Nessun segnale di cedimento, né problemi evidenti che lasciassero presagire anche solo lontanamente, un gesto così assurdo e per di più messo in atto con spaventosa lucidità, secondo gli investigatori.
Ancora nessuna risposta dal cellulare e dal personal computer della 21enne, sequestrati e affidati a un consulente tecnico nella speranza di fugare gli ultimi dubbi rimasti e provare a dare una spiegazione, se è possibile che ve ne siano, al gesto.

Dai rilievi effettuati sul luogo del rinvenimento, la giovane, dopo essere uscita di casa nel primo pomeriggio a bordo dell'auto dei genitori, per un appuntamento di lavoro cui però non si è mai presentata, avrebbe raggiunto un uliveto in contrada “Corda di Lana”, ben vestita, truccata come se andasse incontro a qualcosa di bello e non alla morte, sarebbe salita sul tettuccio dell'autovettura - su cui sono stati rinvenuti i segni dei tacchi -, avrebbe legato una corda al ramo di un albero accertandosi che non cedesse, l'avrebbe stretta attorno al collo con un cappio realizzato alla perfezione, e poi si sarebbe lanciata nel vuoto. Nessun segno di colluttazione sul corpo, né tracce di pneumatici o altre scarpe o passi sul posto.

Ascoltate decine di persone in caserma per tutta la notte e anche nella giornata di ieri. Il suicidio della 21enne resta un enigma, l'atto ultimo di un dramma interiore che forse era rimasto taciuto.

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