Sequestrati e pestati con la mazza da baseball: 5 indagati

Sequestrati e pestati con la mazza da baseball: 5 indagati
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Giovedì 20 Aprile 2017, 10:57
Giustizia sommaria. Spedizioni punitive. A colpi di mazza da baseball. E di minacce di morte. Due le vittime. Caricate in macchina e condotte in luoghi isolati. Nella peggiore tradizione della criminalità violenta. Ne avrebbero fatto le spese un ragazzo accusato di aver rubato: “Non devi più rubare altrimenti ti sparo in testa”. Ed un altro costretto ad ammettere di aver abusato di una 20enne. Fatti collocati nelle giornate del 18 e del 25 marzo scorsi, dall’inchiesta condotta dal pubblico ministero Donatina Buffelli con i carabinieri delle stazioni di Trepuzzi e di Lecce.
Ieri la prima discovery con le notifiche dell’avviso di conclusione delle indagini sul pestaggio ed il tentativo di far versare una parte del suo stipendio al giovane accusato di aver rubato. E con le perquisizioni a Lecce per la seconda scorribanda.
Quattro gli indagati nella prima vicenda, tre nella seconda. Due dei quali sono coinvolti anche nel primo episodio. Si tratta di A.V., 26 anni, di Trepuzzi; C.A.C., 23 anni, di Trepuzzi; S.P., 21 anni, di Trepuzzi; e M.R, 20 anni, di Lecce (tutti difesi dall’avvocato Sergio Luceri). Rispondono di violenza privata, minacce, lesioni e tentata estorsione rapina. La ricostruzione frutto delle indagini dei carabinieri della stazione di Trepuzzi dicono che il 18 marzo A.V. abbia contatto la persone che di lì a breve sarebbe finita in ospedale. L’indagato lo avrebbe convinto ad incontrarsi sostenendo che avesse bisogno di parlargli. Sul luogo dell’appuntamento si sarebbero presentati i quattro indagati e lo avrebbero costretto a salire in macchina per raggiungere una strada fra Trepuzzi e Villa Convento. Una strada dove sarebbero stati certi di non essere notati. In quel momento sarebbe diventato palese il motivo di quel giro nelle campagne isolate: la vittima sarebbe stata scaraventa fuori dall’abitacolo da S.P. e colpito da tutti i ragazzi a calci e pugni. A.V. lo avrebbe percosso anche con la mazza da baseball. E dopo avergli estorto la promessa di versare settimanalmente una parte del suo stipendio, gli avrebbero tolto le scarpe per lasciarlo a piedi nudi. Dieci giorni la prognosi per le ferite e le contusioni riportate.
Una settimana dopo, stessi metodi per un’altra vittima. Il gruppo dei picchiatori sarebbe stato composto ancora da A.V. e da M.R., con il fratello di quest’ultima: G.R., 50 anni, di Lecce. Colpi di mazza da baseball in testa, alla nuca, in faccia e sui fianchi, anche per mano della ragazza. Calci, pugni ed anche una cintura attorno al collo: per fargli dire di aver abusato della ragazza.
 
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