«Senza chiusure tornano le vendite»
E i negozianti riaprono le polemica

«Senza chiusure tornano le vendite» E i negozianti riaprono le polemica
di Serena COSTA
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Lunedì 15 Gennaio 2018, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 16:29
Weekend senza chiusure al traffico. E negozi e pub sono tornati «ad affollarsi di clientela, proveniente soprattutto dalla provincia». Parole loro. Dei commercianti e imprenditori della ristorazione che tornano alla carica e riaccendono la polemica. «È la prova che, con i viali aperti alle auto, le vendite aumentano». Non proprio un coro, ma quasi, nel fine settimana che arriva dopo le polemiche tra la categoria (sia pure con alcuni “distinguo”) e il Comune e a pochi giorni dalla serrata - organizzata per sabato prossimo - promosso da un gruppo di commercianti del centro.
Il dibattito si riaccende tra chi è pro e chi è contro la chiusura dei viali De Pietro e XXV luglio, irrobustito dai termini di paragone tra gli scorsi weekend - in cui il piano “Lecce si apre al Natale” è stato in vigore - e questo fine settimana di ieri, in cui invece la circolazione è tornata all’antico.
Un modello di viabilità che è piaciuto molto ai commercianti e titolari di esercizi del centro storico, ma anche a quelli di piazza Mazzini. E che esultano sul giro di affari ottenuto in poche ore. In primis Danilo Stendardo, presidente dei locali serali di Confcommercio Lecce, che lo scorso sabato sera ha riscontrato un pienone come non succedeva da tempo nel suo “Road 66”. Venerdì scorso, a nome dei titolari di ristoranti e pub, era stato proprio Stendardo, in quanto responsabile Fipe-Confcommercio, a chiedere al sindaco Carlo Salvemini un incontro di ascolto e confronto sui problemi incontrati dagli esercenti nel corso dei weekend di chiusura al traffico, ribadendo un calo medio degli affari del 25% e il netto “no” all’interdizione dei viali all’accesso delle automobili.
È andata decisamente meglio, lo scorso weekend, anche a Stefania Quarta, titolare dello storico locale “Avio”, che affaccia su viale Marconi, altra nota dolente lamentata dai commercianti del centro: «Abbiamo recuperato la nostra clientela della provincia, ma il calo subìto a dicembre, che per noi ammonta al 40%, nessuno ce lo potrà restituire. Il colpo di grazia è stata la chiusura anticipata del centro avvenuta venerdì 5 gennaio: da settimane riceviamo costantemente telefonate dai nostri clienti affezionati che ci chiedono se il centro sia aperto al traffico o no: questa è la superficialità che stiamo cercando di contrastare. Un’improvvisazione, mi dispiace dirlo, con cui l’amministrazione comunale ha avviato questo piano».
 
Ma non finisce qui perché Quarta non le manda a dire e riapre il fronte di polemica: «Mi pare d’obbligo rispondere a certe affermazioni tendenziose.
La prima: il calo di vendite è fisiologico? Allora perché, prima dell’Immacolata – primo weekend di attivazione della chiusura – stavamo registrando un incremento del 10% rispetto al 2016? Poi, il sindaco ha parlato di 15.000 auto in meno, come fosse una vittoria: per me è una sconfitta, perché sarebbe stato meglio dire di aver avuto 30mila auto parcheggiate nelle zone di interscambio. Terzo: l’assessore comunale Paolo Foresio parla di dialogo aperto, ma perché nessuno è venuto da noi in quei giorni? Parlo da cittadina che ama Lecce e da esercente del centro storico: a Natale abbiamo provato una grande tristezza, per una città abbandonata da Dio e dagli uomini».
Da Facebook, poi, Gabriele Simonetti, titolare di un negozio di abbigliamento in piazza Mazzini, parla di vendite triplicate, stesso record registrato da Andrea Licci, titolare di “Alberghiera”, su viale Marconi.
E ai due si associa Sergio Valentini, titolare del ristorante “Vita”, e qui siamo già ad uno dei promotori - insieme a Massimo Alfarano, titolare di un’ottica in centro - della serrata stabilita per il prossimo 20 gennaio: una forma di protesta dura verso le scelte dell’amministrazione comunale, sulla quale Confcommercio Lecce non ha preso posizione, lasciando libertà di iniziativa a ogni associato. «Un gruppo nato in modo informale e ora siamo quasi in 200 commercianti come aderenti», dichiara Valentini. Oggi, alle 15.30, si riuniranno con l’obiettivo di costituirsi nel comitato “Lecce Libera”, per presentare al pubblico le proprie iniziative e i propri obiettivi e interfacciarsi con l’amministrazione comunale. La battaglia, fanno capire, è appena cominciata.
 
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