Ancora uno sbarco nel porto di Santa Maria di Leuca intorno alle 18 del pomeriggio di oggi 28 ottobre. Gli scafisti sono fuggiti a bordo di un'altra imbarcazione prima di abbandonarla al limite delle acque territoriali italiane. Ad intervenire sono state le motovedette la Guardia Costiera di Gallipoli con due vedette, una di Otranto e una di Leuca, e della Guardia di finanza. Le procedure di soccorso hanno avuto inizio a seguito del mayday, segnale di immediata necessità e richiesta di aiuto. Le operazioni di soccorso sono state particolarmente complesse a causa dell’avaria al timone del natante, ormai ingovernabile, e del panico generale delle 104 persone a bordo. L’imbarcazione, probabilmente proveniente dal porto di Smirne in Turchia, trasportava nuclei famigliari con a bordo anche donne e bambini. Sul posto, ad attendere i migranti, c’erano i volontari della Caritas diocesana di Ugento Santa Maria di Leuca e della Croce Rossa oltre ad altre autorità preposte.
Una barca a vela di 16 metri
Alle ore 18 il natante è arrivato nel porto di Santa Maria di Leuca, individuato quale Pod (Place of Disembarkation). L’imbarcazione a vela, battente bandiera francese e denominata “Sea Sheperd” è lunga 16 metri.
Tre minori non accompagnati
Il soccorso si è concluso con il recupero di 104 cittadini extracomunitari (63 afgani, 38 raniani, 2 siriani e un iracheno): 78 uomini, di cui 10 minori (solo 7 accompagnati); 26 donne, di cui 9 minori (tutte accompagnate). Ai tutti i migranti, apparentemente in buono stato di salute, è stata fornita la prima assistenza dal personale sanitario per il successivo accompagnamento nel centro di accoglienza Ttemporanea Don Tonino Bello di Otranto.