Si getta in mare per sfuggire ai finanziari: ricercato presunto scafista

Si getta in mare per sfuggire ai finanziari: ricercato presunto scafista
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Lunedì 10 Ottobre 2016, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 20:04

Ricerche sono in corso a Santa Maria di Leuca per rintracciare l'uomo che ieri sera si sarebbe tuffato in acqua, in mare, da una imbarcazione intercettata dai militari della Guardia di Finanza al largo del porto di Leuca e dalla quale poco prima erano stati fatti scendere a terra 19 migranti di nazionalià siriana, tra i quali anche una donna in avanzato stato di gravidanza. L'uomo sarebbe uno dei tre scafisti che erano a bordo della barca a vela sulla quale si trovava il gruppo di migranti rintracciati a Corsano, in localita' Guardiola. Le ricerche sono coordinate dalla Guardia di Finanza e vengono compiute anche con mezzi navali e aerei della Capitaneria di Porto e dei Vigili del Fuoco mentre i carabinieri stanno perlustrando la zona interna. I migranti sbarcati ieri pomeriggio erano 19 siriani, 6 donne 9 uomini e 4 bambini. Tra loro anche una donna in ospedale, a tricase, per accertamenti. Erano partiti dalle coste greche e approdati sul litorale di Corsano dove sono stati soccorsi dai sanitari del 118 e dai volontari della Croce rossa italiana. Dopo l’identificazione da parte dei carabinieri, il trasferimento al centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto. La guardia di finanza ha arrestato due scafisti, ma ricerche sono in corso per rintracciare un terzo uomo che sarebbe parte dell'equipaggio e che al momento risulta disperso.


L’imbarcazione, denominata “Bliss” di circa 10 metri di lunghezza, battente bandiera statunitense è stata sequestrata, mentre gli accertamenti successivi, tuttora in corso, venivano svolti dal personale del Pool interforze antimmigrazione della Procura della Repubblica di Lecce. Le testimonianze dei migranti rintracciati poco prima, consentivano di riconoscere la barca su cui avevano effettuato il viaggio e gli stessi scafisti. I due conducenti, ucraini di 37 e 21 anni, venivano posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e sottoposti a “fermo di polizia” per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
I migranti si sono imbarcati sul veliero a Istanbul, in Turchia, ed hanno pagato dai 5000 ai 6000 dollari a persona per un viaggio durato otto giorni, prima di approdare sulle coste pugliesi. Alcuni migranti avrebbero, addirittura, dato in pegno perfino la propria abitazione per procurarsi la somma necessaria per pagarsi il viaggio.

Il traffico di migranti con imbarcazioni da diporto, a vela o a motore, è un fenomeno che nel Salento si è notevolmente intensificato nei mesi estivi e prosegue senza sosta. Dai primi di giugno sono 17 gli eventi della specie registrati solo in Puglia, in occasione dei quali la Guardia di Finanza, anche in collaborazione con le altre Forze di Polizia, ha soccorso 716 cittadini extracomunitari, sequestrato 11 imbarcazioni e arrestato 25 scafisti.



 

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