Mistero a Santa Cesarea: proiettili a un socio del Malè
Lo sfogo su Facebook: «Sono rammaricato»

il Malè di Santa Cesarea Terme
il Malè di Santa Cesarea Terme
di Erasmo MARINAZZO
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Martedì 19 Aprile 2016, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 18:09
Tre proiettili recapitati all’amministratore unico e socio di una delle discoteche storiche del Salento. Alessandro Muscatello, 27 anni, di Minervino di Lecce, ha trovato una busta con le sue iniziali poggiata sulla macchina parcheggiata davanti al “Malè - Costa Del Sud” di Santa Cesarea Terme. È successo venerdì scorso, nella mattinata. Ed è successo pochi giorni dopo che è stata ufficializzata l’apertura del locale: “Opening 11 giugno 2016”, annuncia un post sul profilo Facebook dell’imprenditore e le foto delle card fatte stampare per l’evento.
Peraltro proprio in questo periodo Muscatello sta curando contatti con discoteche italiane ed estere per concordare gemellaggi, come anche agganciare il “Malè” ai tour di ospiti prestigiosi.
La minaccia sotto forma di simbologia negativa rappresentata da tre proiettili in busta con le iniziali A.M., è arrivata a questo giovane imprenditore con laurea in “Consulenze del lavoro ed esperto in relazioni industriali” mentre si sta adoperando per rilanciare in grande stile uno delle prime discoteche estive che ha trascinato, a cominciare dagli anni 80, folle di migliaia di persone nelle notti d’estate.
Non ha cambiato programmi, intanto, Alessandro Muscatello. Ha proseguito nel giro di contatti con altri titolari di discoteche, dopo aver chiesto l’intervento dei carabinieri. Se ne sono occupati i militari della stazione di Poggiardo insieme a quelli del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Maglie. La busta è stata sequestrata e va da sè che presto finirà nei laboratori del Ris per cercare l’eventuale presenza di impronte digitali o di altri indizi che possano fornire una traccia da seguire agli investigatori.
I carabinieri si sono messi anche alla ricerca di impianti di videosorveglianza, giacchè la busta è stata lasciata sulla macchina di Muscatello da qualcuno passato davanti alla discoteca in quei frangenti in cui c’era l’amministratore. Qualcuno, insomma, al corrente di quella visita.
Ma chi può aver interesse a minacciare un imprenditore che sta dimostrando di credere nella forza dell’unione fra colleghi, sia nella preparazione del programma estivo che con l’adesione al settore intrattenimento costituitosi nel Salento?
Alla luce del periodo dell’anno, del ruolo ricoperto da Muscatello nel “Malè” e delle iniziative prese in questi mesi, gli investigatori stanno battendo anche la pista dell’estorsione: come se insomma, quei proiettili avessero l’obiettivo di intimidire la persona da contattare in seguito. Perché, intanto, Muscatello non è stato avvicinato in nessun modo, nè di persona e neanche via telefono, da persone ambigue.
I recenti trascorsi delle inchieste giudiziarie hanno poi dimostrato quanto sia diventata appetibile la movida per la criminalità. Anche della criminalità organizzata. Il business del turismo ha scatenato richieste ed appetiti presentati sotto forma di una percentuale sugli incassi o una cifra, e che cifra, da corrispondere a fine estate. Non ne sono rimasti esenti quasi tutte le categorie dell’intrattenimento: dai gestori degli stabilimenti balneari, a quelli dei ristoranti, dei bar e delle discoteche.
Il quadro generale, insomma, è già abbastanza delineato. Resta ora da capire, nel particolare, da dove siano arrivati quei proiettili.

Lo sfogo su Facebook di Alessandro Muscatello: «Sono rammaricato per lo spiacevole evento accaduto venerdì pomeriggio scorso e divulgato nella mattinata di oggi. Dieci mesi di duro lavoro, di tappe pubblicitarie nazionali ed internazionali. Aerei, treni, chilometri su chilometri in auto, ore intere al telefono per stringere collaborazioni con i migliori locali di intrattenimento del mondo. Il tutto con il solo intento di valorizzare il Salento e di riportare al vecchio splendore una discoteca storica che ho scelto di rappresentare con il cuore, la stessa che ha fatto divertire più di tre generazioni, all'insegna della trasparenza e dell'onestà, pilastri su cui continuerò a sorreggermi per difendere chi come me crede nello sviluppo del territorio. Forza Salento e forza Malè!»
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