Oasi Sarparea, presentato il piano attuativo. «Ecco il nostro ecoresort per un turismo a 5 stelle»

Oasi Sarparea
Oasi Sarparea
di Valeria Blanco
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Lunedì 16 Gennaio 2017, 17:37 - Ultimo aggiornamento: 18:38

«Capisco la vostra paura che gli abusi perpetrati in passato si ripetano, ma è arrivato il momento di guardare anche al futuro. Il vostro amore per gli ulivi è anche il nostro amore per la bellezza della natura del Salento». Con queste parole l'imprenditrice britannica Alison Deighton - che insieme Ian Taylor ha investito nel progetto di Oasi Sarparea - ha tranquillizzato gli ambientalisti intervenuti alla presentazione del progetto dell'ecoresort a 5 stelle che sorgerà a Sant'Isidoro.

«Più che un progetto - ha specificato l'architetto Mariella Giordano, che insieme con il compianto Francesco Pellegrino ha curato l'idea sin dalla nascita - si tratta di un Piano attuativo. Significa che solo dopo l'approvazione del piano da parte della giunta di Nardò si procederà con la redazione del vero e proprio progetto da sottoporre poi a Via, valutazione di impatto ambientale».

Così, oggi per la prima volta istituzioni e cittadini hanno potuto conoscere nel dettaglio come sarà quel resort da 95mila metri cubi che sorgerà a Sant'Isidoro e contro il quale - a scatola chiusa - da anni si sono scatenate battaglie legali e ideologiche. Lady Deighton ci ha messo la faccia, ed è venuta personalmente nel Salento, all'Oasi Quattro Colonne di Santa Maria al Bagno, per presentarlo e, suo malgrado, per confrontarsi contro gli scettici.
 

 


Il progetto. C'è un grande "Parco degli ulivi" che diventerà comunale insieme a un'area da destinare a parcheggi pubblici. Un albergo e una settantina di «case raggruppate che camminano come un serpente nell'uliveto».
L'andamento frazionato e discontinuo delle villette servirà a salvare anche gli ulivi monumentali isolati, quelli che sorgono fuori dal parco, mentre alcuni ulivi non monumentali saranno spostati e ripiantati a poca distanza.
Il piano terra delle unità sarà fatto di muretti a secco, chiaro richiamo all'architettura rurale del Salento; muri bianchi per il primo piano. Ogni abitazione avrà delle terrazze da cui si intravede il mare, ma le casette
quasi non si vedranno dalla strada perché coperte dagli ulivi. Nessuno scantinato, per non sbancare il terreno. Anzi, le costruzioni si adegueranno alle curve di livello del terreno. E poi ancora: piante spontanee e pergole
nelle aree esterne, finestre più piccole al primo piano, per far entrare la luce ma non il calore e ridurre al minimo l'uso dei condizionatori, frutto di uno studio dell'irraggiamento solare che è la premessa per
un'architettura sostenibile anche sul piano energetico. Non di secondaria importanza il fatto che le villette saranno ad esclusivo uso turistico e non residenziale: non saranno vendute a privati, ma affittate. Il progetto, così elaborato, ha incassato l'ok del ministero prima e della Regione poi. Compreso il parere positivo della Soprintendenza. Spetta ora al Comune esprimersi.


 

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