Una busta con un proiettile al candidato sindaco

La busta con il proiettile
La busta con il proiettile
di Matteo CAIONE
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Martedì 24 Maggio 2016, 06:38 - Ultimo aggiornamento: 13:10
Un proiettile in busta all’ingresso del comitato elettorale. Un fatto inquietante, ancora tutto da inquadrare, che getta un’ombra pesante come un macigno sulle comunali di San Pietro in Lama. La pallottola, infilata all’interno di una piccola busta bianca (di quelle utilizzate per gli auguri), è stata rinvenuta ieri pomeriggio, intorno alle 16.15, sulla soglia del comitato elettorale del medico Antonio De Leo, 58 anni, candidato sindaco della civica trasversale “SìAmo San Pietro in Lama”.

La busta è stata lasciata ai piedi del gradino della porta d’ingresso del quartier generale della lista che sorge in via Unità d’Italia, a due passi da piazza del Popolo, nel cuore del centro storico. A fare la scoperta un candidato consigliere e un vigilie urbano (la sede della Polizia Municipale è quasi di fronte). All’interno c’era solo un proiettile calibro 38. Niente biglietti. Niente messaggi. È l’episodio più grave, a livello provinciale, di questa campagna elettorale che sin da principio ha fatto registrare tensioni in più comuni chiamati al voto.
Tra i precedenti, la violenta aggressione verbale da parte del padre di un esponente della lista avversa nei confronti della candidata al consiglio comunale di Cavallino, Manuela Sparapano, dopo un comizio. Da Cavallino a Gallipoli, dove Flavio Fasano (sindaco negli anni ’90 e di nuovo in corsa come primo cittadino) nei primi giorni di campagna elettorale ha scritto al prefetto per denunciare “tentativi di influenzare il voto”. Un monito a cui ha risposto il numero uno di via XXV Luglio, Claudio Palomba, assicurando “vigilanza puntuale su ogni comune” e invitando “i cittadini ad essere sentinelle della legalità”.
Una scia di veleni culminata col proiettile in busta davanti al comitato elettorale di una delle due liste in campo a San Pietro in Lama. Nei giorni scorsi, sono andati in scena i primi comizi: stilettate da entrambe le parti, fuoco incrociato, qualche colpo basso. Un clima da derby, aspro e fumantino, ma in linea con i toni roventi che sono “fisiologici” in una campagna elettorale.

Quello che è successo, probabilmente, c’entra ben poco con la politica e lo scontro dialettico. Non è escluso che il ribollire di rancori e ruggini possa aver stuzzicato e armato la mano di qualcuno intenzionato a buttare benzina sul fuoco. È una delle ipotesi, che non scarta le altre: uno dei tanti interrogativi attorno a questo misterioso episodio orfano, per adesso, di un qualsiasi movente. Intanto, la politica cerca di fare quadrato. E tra i primi a chiamare De Leo per esprimere solidarietà è stato proprio l’avversario Raffaele Quarta, candidato sindaco dell’altra lista (“San Pietro in Comune”).
Sull’episodio indagano i carabinieri della locale stazione diretti dal maresciallo Giovanni Gabriele. Il proiettile è stato collocato probabilmente tra le 13 e 16. Si cercano eventuali telecamere che potrebbero aver ripreso qualche transito sospetto. «Quando abbiamo chiuso il comitato nella tarda mattinata non c’era nulla. Nel pomeriggio - racconta Gianluca D’Elia, candidato consigliere che ha rinvenuto la pallottola - avevamo appuntamento per il giro di propaganda. Mi sono seduto sul gradino e per sbaglio ho schiacciato la busta col piede. Siamo una lista di giovani, quasi tutti alla prima esperienza, e una tale minaccia incute paura. A San Pietro non si era mai vista una cosa del genere».
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