Salvemini: «Non chiudo via XXV luglio. Isola pedonale dopo ex Enel
e nel weekend altri 700 posti»

Il corso pieno di gente
Il corso pieno di gente
di Francesca SOZZO
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Martedì 16 Gennaio 2018, 17:43 - Ultimo aggiornamento: 18:11

Ha una lettura diversa da quella dei commercianti, il sindaco Carlo Salvemini, sul piano della mobilità natalizio. Non perché lo ha messo in atto la sua amministrazione, ma perché prima di lanciare allarmi e «mistificazioni» bisognerebbe avere dati oggettivi, report statistici, indagini certificate da centri studi. E al momento «gli unici sono quelli nazionali della Confcommercio che raccontano di una crisi generale del commercio a livello nazionale». 
Sindaco, perché non condivide la lettura del Piano traffico fatta dai commercianti?
«Perché credo che il confronto in queste settimane sia stato prigioniero di alcune mistificazioni e suggestioni: come la certezza con la quale qualcuno afferma la correlazione diretta tra un piano della mobilità che ha avuto la durata di 8 giorni su 365 giorni e gli incassi di un anno. Basta scorrere la rassegna stampa degli anni precedenti per leggere quest’anno ci sia stata la riproposizione di allarmi sempre uguali: affari in calo, no a qualsiasi pedonalizzazione. Noi quest’anno abbiamo presentato un piano che prevedeva più servizi e parcheggi, senza sottrarre neanche un posto auto come avveniva negli altri anni, quando i mercatini venivano posizionati su via Cavallotti o su viale Marconi».
A proposito di “chiusure”, una parte dei commercianti ha raccolto firme contro la chiusura di via XXV Luglio.
«Mi preme sgomberare il campo da equivoci: non è all’ordine del giorno alcun provvedimento di chiusura permanente di via XXV Luglio per la posa del basolato o per altri motivi, come pure qualcuno paventa. La diffusione di questa voce tra i commercianti conferma come il confronto sia viziato da suggestioni ed emozioni non esatte».
Com’è andato secondo lei “Lecce si apre al Natale”?
«È stato sostenuto che l’amministrazione abbia proceduto per improvvisazione. La realtà è l’esatto contrario. Rivendico il lavoro alle convenzioni con Unisalento, Camera di Commercio, Asl che hanno portato 700 nuovi posti auto al servizio della città. Le istituzioni si sono messe insieme al servizio della vivibilità del centro cittadino. Un fatto inedito e per questo ci tengo a ringraziarle. Rivendico poi una campagna di comunicazione ad hoc e l’attivazione di un ottimo servizio di pullman elettrici grazie ai quali è stato possibile garantire il trasporto di 20mila utenti». 
Piano promosso, dunque?
«A nostro giudizio il successo è confermato dai numeri e da un diffuso gradimento che l’amministrazione ha registrato affidandosi all’ascolto di numerosi commercianti, tra cui le storiche vetrine della città, molti dei quali hanno manifestato consenso e incassi tutt’altro che in flessione». 
E allora perché questa dura presa di posizione dei commercianti? C’è qualcuno che annuncia una serrata, la preoccupa?
«Non sono sorpreso da alcune reazioni, che mi aspettavo. Ma ci tengo a dire che questa amministrazione ha aperto le porte al dialogo. A dire la verità ad oggi non ho ricevuto alcuna richiesta di incontro da parte dei commercianti che si sono mobilitati per organizzare proteste contro di me. Ho invece avuto un confronto preventivo con le associazioni di categoria e ogni volta che ne ho avuto l’occasione ho ribadito che non si assumeranno provvedimenti permanenti di allargamento della Ztl, fino a quando non verranno coerentemente composti sul tavolo una serie di tasselli di un mosaico». 
Cosa intende?
«Bisogna aggiornare il piano generale del traffico, che è fermo al 2001, rivedere la sosta a pagamento, ferma anch’essa al 2001, i percorsi del trasporto pubblico. E attendere l’apertura dei parcheggi ex Enel e poi l’ex Massa. In cantiere è anche un investimento sul parcheggio del Foro Boario, per ampliarlo. Il piano di Natale, in questo scenario, è semplicemente uno dei tasselli di una programmazione. Un provvedimento temporaneo pensato per un periodo specifico nel quale la città è sottoposta a una pressione di traffico automobilistico insostenibile. Oggi quel Piano ha esaurito la sua funzione, non c’è motivo di replicarlo ulteriormente nei prossimi weekend». 
Ha annunciato anche in consiglio comunale l’intenzione di revisionare la sosta, cosa significa?
«Lecce è la terza città in Italia per sosta blu a pagamento. Immagino che si possa rivedere il numero di 7500 posti auto a pagamento, aggiornare il perimetro delle strisce blu, del numero degli stalli e la tariffazione, per prevedere un mix tra zone a rotazione e zone a lunga sosta».
Perché l’inversione di marcia su viale Marconi è prevista solo fino al 12 marzo? È una data che segna qualcosa di nuovo?
«Stiamo lavorando per potenziare la segnaletica e agevolare l’accesso di svolta a sinistra per chi proviene da viale Otranto. Abbiamo bisogno di far entrare nelle abitudini dell’automobilista la possibilità di svoltare in viale Marconi da Viale Otranto, evitando il circuito attorno alla Villa Comunale». 
Quando un nuovo test?
«I test sono finiti: i risultati ottenuti ci danno delle indicazioni precise su quello che potranno essere nuove iniziative da assumere in futuro».
Problema parcheggi: nel periodo di Natale si è trovata una soluzione che ha messo a disposizione dell’utenza 1400 posti auto, ma non è sempre Natale... Dove si recuperano i posti?
«Siamo al lavoro per rinnovare la convenzione con Unisalento, Asl, Camera di Commercio e ottenere la disponibilità dei 700 posti auto durante i weekend a prescindere da provvedimenti di limitazione alla circolazione».
A che punto sono le trattative per ex Enel?
“Oggi le trattative sono in mano ai privati che stanno redigendo un’offerta che presenteranno nelle prossime settimane alla proprietà. Noi abbiamo fatto tutto il possibile per rimuovere gli ostacoli per giungere ad una soluzione che mi auguro essere di interesse strategico per la città».
Sarà una gestione mista?
«No. Resterà un investimento a totale capitale privato. L’interesse dell’amministrazione è che sia garantito l’utilizzo a rotazione dei 700 posti auto previsti, più che il loro utilizzo per la lunga sosta, visto il posizionamento del parcheggio a ridosso del centro». 
Quali sono gli interessi da tutelare che guidano poi le scelte di un’amministrazione?
«L’amministrazione ha il compito di predisporre provvedimenti che tengano conto di tutti: di chi lavora nel centro storico, di chi vive la città, dei turisti, perché è nell’interesse di tutti rendere Lecce più attrattiva.

Io faccio scelte che guardano agli interessi di tutti e non di pochi. Nel segno di alcune priorità evidenti: ridurre l’uso delle auto a tutela della vivibilità e della salute, incentivare l’uso del mezzo pubblico e gli spostamenti a piedi o in bici. So che chi governa deve saper dire no e assumersi delle responsabilità, per poi sottoporsi al giudizio degli elettori. Del resto se i provvedimenti sulla mobilità fossero stati presi negli anni passati solo tenendo conto del punto di vista dei commercianti, forse oggi avremmo ancora le auto in Piazza Sant’Oronzo. Invece io credo siamo chiamati, gradualmente, a portare Lecce a fare passi avanti, e non passi indietro, avvicinando la città a standard europei di vivibilità più adeguati».

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