Salvemini domani proclamato
E per la giunta spunta il nome di Ria

Salvemini domani proclamato E per la giunta spunta il nome di Ria
di Paola ANCORA
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Giovedì 29 Giugno 2017, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 12:33
Ancora 24 ore e Carlo Salvemini sarà proclamato sindaco di Lecce. L’appuntamento è le 17 di domani, a Palazzo Carafa. A partire dal quel momento si entrerà nel vivo della composizione della Giunta, argomento principe del dibattito politico post-elettorale.
Si terrà conto degli equilibri in Consiglio, certamente. E della necessità di premiare, accanto a chi ha raccolto un buon numero di preferenze, anche competenze e profili esterni, magari pescati fra i non eletti delle civiche e dei partiti che hanno sostenuto Salvemini e Alessandro Delli Noci, vicesindaco e alleato del neo eletto primo cittadino.
In una probabile squadra amministrativa a otto, un posto potrebbe andare al Partito democratico, fra Paolo Foresio, attualmente in pole position, e Sergio Signore. Nelle ultime ore è stato avanzato anche il nome di Lorenzo Ria, ex presidente della Provincia e capolista Pd, al quale potrebbe andare una delega ai Servizi sociali visto il suo impegno civico nel settore da diversi anni. Certo è che se il Pd strappasse due, e non uno, posti in Giunta in Consiglio entrerebbero anche Antonio Torricelli e lo stesso Ria, figure che servirebbero a portare nell’Aula e fra le file del centrosinistra l’esperienza di chi già conosce la macchina amministrativa, visto il profondo rinnovamento della squadra consiliare ottenuto con l’elezione di consiglieri candidati nelle civiche di Salvemini e di Delli Noci.
Un assessorato andrà all’Udc di Salvatore Ruggeri. Due i nomi dei papabili, per il momento e al netto degli incontri ufficiali fra Salvemini e il partito: Paola Bruno, commercialista, coordinatrice cittadina del partito e già revisore dei conti del Comune, e Marco Nuzzaci, eletto consigliere e professionista della sanità.
Fra le civiche che hanno sostenuto al primo turno Delli Noci e al secondo, dopo l’apparentamento ufficiale, il sindaco Salvemini, si ragiona fra i primi degli eletti e consiglieri comunali Marco Giannotta, ex Pd e vicino all’assessore Loredana Capone e Marco De Matteis, della Fipe Confcommercio.
Ancora. Una Buona Storia per Lecce ha eletto Angela Maria Spagnolo, che ha superato di una manciata di voti l’avvocato Giuseppe Fornari, insieme a Giovanni Pellegrino propugnatore e firmatario della petizione pubblica che convinse Salvemini a candidarsi sindaco. Per lui - secondo i bene informati - si potrebbe pensare a una postazione di rilievo, in Giunta oppure - se gli impegni professionali impediranno un simile impegno - fuori da essa.
 
Certa, e annunciata già prima del voto, la postazione da vicesindaco a Delli Noci cui andrà, fra le altre, la delega all’Organizzazione amministrativa. E certo, ancora, l’affidamento dell’assessorato all’Urbanistica, forse in tandem con i Lavori pubblici, a Rita Miglietta, fedelissima del sindaco eletto e architetto, che occuperà una delle caselle in “rosa” della prossima amministrazione. Le donne, infatti, dovranno essere per legge almeno quattro.
Salvemini, per il momento, olia il motore, preparandosi a partire subito dopo la proclamazione di domani e dopo il comizio in piazza Sant’Oronzo, alle 20.15. Il suo primo discorso alla città da sindaco eletto. «Lecce e la nostra vittoria sono diventate un piccolo “caso” nazionale - ha scritto ieri -. Questo risultato non ha segreti, formule magiche, modelli originali da esportare. A livello locale ogni elezione fa storia a sé. Ha solo confermato una verità semplice, ma dimenticata: la politica viene premiata quando recupera la sua funzione. Mettersi al servizio di un progetto per la comunità, parlare la lingua dei bisogni e dei sogni, entrare in empatia con il quotidiano dei cittadini, vivere la vittoria come mezzo per gli altri e non fine per sé stessi. Liberiamoci dalle discussioni asfissianti su leadership, coalizioni, leggi elettorali. Parliamo ai cittadini - ha chiuso - di come vogliamo migliorare la loro vita, realizzare loro aspettative, soddisfare i loro bisogni». E da qui si partirà, anche nell’Aula del Consiglio comunale.
 
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