Terrorismo, il prefetto in cabina di regia: «Non abbiate paura qui controlliamo noi»

Terrorismo, il prefetto in cabina di regia: «Non abbiate paura qui controlliamo noi»
di Alessandro Cellini
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 25 Novembre 2015, 17:33
Allarme terrorismo, criminalità locale, investimenti sulla sicurezza, impegno per gli eventi salentini del Giubileo: gli argomenti sul tavolo sono tanti. E mai come in questo periodo, l’attività di controllo e prevenzione della Prefettura è affidata a incontri, riunioni operative, accordi e investimenti da attuare sul territorio. Un aspetto su tutti, che dovrebbe far dormire sonni tranquilli almeno ai salentini, lo svela il prefetto di Lecce Claudio Palomba: «Non ci sono situazioni particolari di allarme. Sul piano della prevenzione, stiamo lavorando sull’intensificazione e sull’implementazione dei sistemi di videosorveglianza. Ma i cittadini possono stare tranquilli: non esistono qui da noi segnali specifici rispetto all’allarme terrorismo».



Prefetto Palomba, qual è la situazione nel Salento dopo i fatti di Parigi e l’allerta che è seguito?

«Innanzi tutto, in questo momento abbiamo pochi sbarchi, pari a zero direi, e questo è un primo aspetto che mi fa dire che situazioni di allarme particolare non ne abbiamo. Ciò nonostante, abbiamo fatto due comitati sul tema, e lunedì avremo un altro incontro per capire quali sono gli eventi del Giubileo previsti nella nostra provincia. Faremo il punto sia per quanto riguarda Lecce, ma anche per altre sedi vescovili del territorio».



Oggi a Bari, nel corso della Conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza, è stato affrontato l’argomento terrorismo?

«Era una riunione già programmata, che aveva come ordine del giorno lo stato generale dell’ordine e della sicurezza pubblica. C’è stata poi l’esposizione del programma Pon Legalità 2014-2020. Una riunione di carattere generale come sono le conferenze permanenti, insomma. Abbiamo affrontato poco il tema degli allarmi terroristici, è una questione che è rimasta sullo sfondo, ma tutti hanno concordato sulla necessità di intensificare i controlli secondo le direttive date dal Ministero e dai comandi competenti».



Ci sono obiettivi sensibili nel Salento?

«Nel piano di controllo del territorio che abbiamo stilato all’indomani degli eventi di Parigi, erano stati individuati degli obiettivi sensibili. Dopo una ricognizione generale ci siamo dati delle priorità rispetto a quel piano generale: ormai più che l’obiettivo sensibile, il problema è il controllo del territorio. Un controllo che richiede una sua specificità e un’attenzione maggiore. Ecco perché stiamo lavorando sui sistemi di intensificazione dei servizi di videosorveglianza, anche con metodi più sofisticati rispetto ai precedenti, come ad esempio la lettura della targa. Vorremmo migliorare in maniera rapida anche questo aspetto».



Il presidente Michele Emiliano ha detto: «Cercheremo, nel limite delle forze che residueranno dopo l’attrazione di uomini e mezzi in altre città italiane, di fare fronte comunque alla situazione». Questo vuol dire che uomini delle forze dell’ordine lasceranno il Salento per altri territori, se dovesse servire?

«Al momento non abbiamo avuto richieste di questo tipo. È chiaro che tutto l’apporto e il supporto di militari andrà convogliato su Roma e Milano, in linea di massima. Anche se vorremmo capire che margini ci sono: quando il capo della polizia è stato qui, si era parlato dell’incremento nel numero di militari presenti, in altre parole della possibilità che il progetto “Strade sicure” potesse interessare anche il territorio leccese. Con gli ultimi allarmi però si sta dando priorità ad alcuni territori. È chiaro che se ci dovessero essere ulteriori emergenze, si potrebbero “rastrellare” agenti anche dal Salento. Ma bisogna tenere presente che qui già ci sono dei vuoti di organico di un certo rilievo, quindi mi sembra improbabile che si arrivi a questo».



Le forze dell’ordine lo dicono da tempo: uomini e risorse sono insufficienti...

«Questa estate abbiamo avuto un po’ di rinforzi, e in particolare nel periodo di ferragosto c’erano complessivamente circa 200 unità in più, che non sono poche. Quest’anno partiremo prima, io vorrei preparare già un progetto “Estate sicura” a partire da febbraio-marzo. Chiederemo altri uomini, anche se sono ben consapevole delle difficoltà. Ma investire in questo significa investire in sicurezza. Tuttavia, i rinforzi da soli non bastano: per la prossima estate vorremmo avere già attivo un sistema di video sorveglianza adeguato e intelligente. E grazie al Pon Legalità potremmo riuscirci».



Il progetto ammonta a 377 milioni di euro, da ripartire tra cinque regioni. C’è un’idea di quanto arriverà in provincia di Lecce?

«Non è stata ancora fatta una ripartizione precisa, ma al più presto voglio capire a quanto ammonterà la quota che ci spetta».



Nelle ultime settimane in città si sono verificati una serie di episodi legati alla criminalità: le sparatorie al quartiere Stadio, l’evasione di Fabio Perrone. C’è da preoccuparsi?

«Non lancio allarmi, stiamo cercando di fare il possibile per il controllo del territorio. L’episodio dell’evasione preferisco non commentarlo, è un caso molto specifico e mi auguro che si riesca a trovare subito l’evaso. Gli altri episodi sono da ricondurre a “guerre” interne, che comunque dimostrano un tentativo di controllo del territorio da parte di altri. Ma non ci sono segnali specifici di una recrudescenza dei fenomeni criminali come un tempo. Certo, ci sono alcuni episodi, come quello di domenica, che provocano preoccupazione. Questo ci preoccupa. Ma sotto il profilo del terrorismo, posso dirlo, non abbiamo segnali specifici: questo non vuol dire non dover adottare tutte le precauzioni del caso».
© RIPRODUZIONE RISERVATA