Piano anti-spreco per le scuole del Salento «Mai più studenti al gelo»

Piano anti-spreco per le scuole del Salento «Mai più studenti al gelo»
di P.Col.
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Domenica 22 Novembre 2015, 12:13
«Riscaldamenti in classe: per ora nessuna emergenza, siamo pronti ad accendere i termosifoni anche domani». Parola del delegato all’Edilizia Scolastica della Provincia di Lecce Giovanni Tundo alla vigilia dell’abbassamento delle temperature previsto già da domani. Ma intanto il presidente Antonio Gabellone annuncia: «Se la Legge di Stabilità 2016 dovesse confermare gli ulteriori tagli alle Province da qui a breve non ci saranno i soldi neppure per le strade e per gli istituti superiori».



Previsioni tutt’altro che ottimistiche quelle del numero di Palazzo dei Celestini per le quali, tuttavia, si dovrà attendere fine anno quando la manovra finanziaria sarà approvata. Per il momento il delegato Tundo preferisce procedere a passo cadenzato e si prepara ad inaugurare la stagione invernale all’insegna dei “termosifoni accesi” in tutte le classi delle scuole superiori salentine. Ma rispetto agli anni precedenti qualcosa nel sistema scolastico del riscaldamento cambierà.



Non più termostati accesi per tutta la giornata e in tutti gli edifici della provincia ma un piano di riscaldamento “intelligente” e anti-spreco studiato in base alle esigenze di ogni singola scuola superiore. Per tutto il mese di ottobre, infatti, gli uffici dell’ente hanno raccolto le istanze dei dirigenti scolastici per stilare una sorta di calendario giornaliero orario tarato sulle reali necessità specifiche dei diversi istituti. Solo per fare un esempio, dunque, se i termosifoni si accenderanno la mattina dalle 8 alle 13 in alcune scuole di Lecce, le cinque ore di riscaldamento giornaliere previste per ogni singolo edificio a Casarano o a Maglie potranno essere spalmate anche durante i pomeriggi in cui sono previsti rientri o attività di laboratorio. Un sistema personalizzato che dovrebbe consentire ad ogni edificio di avere aule e ambienti riscaldati solo nei giorni e nelle ore di effettiva necessità.



«Abbiamo lavorato con impegno, cercando di fare del nostro meglio per evitare che con l’arrivo dei primi freddi si possano verificare i disagi che si sono registrati lo scorso anno», spiega Tundo tornando a ribadire come questa pianificazione sia dettata dall’esigenza di centellinare le poche risorse a disposizione di Palazzo dei Celestini. A gennaio dell’anno scorso, infatti, fu proprio a causa della carenza di risorse della Provincia e ad una serie i guasti agli impianti negli istituti superiori che i termosifoni si spensero per alcune settimane. Le temperature nelle classi erano glaciali e studenti e docenti furono costretti a fare lezione con sciarpe, cappotti, coperte e borse dell’acqua calda. Una situazione insostenibile che spinse migliaia di alunni, insegnanti e dirigenti scolastici a dare vita a scioperi e manifestazioni. Poi arrivò la soluzione tampone degli impianti termici accesi per cinque ore al giorno.



Ma quest’anno ci è organizzati per tempo. «Abbiamo messo a punto un piano di razionalizzazione dei riscaldamenti – scende nel dettaglio Tundo –. E siamo pronti ad accendere i termosifoni sin da subito. A tutt’oggi, grazie anche alle favorevoli condizioni del meteo, nelle scuole non si è ancora avvertita la necessità di attivare i termostati. Qualora i dirigenti scolastici ce lo chiedano, in ogni caso, possiamo avviare gli impianti anche domani mattina». Per ora, dunque, il gasolio c’è e l’emergenza “classi gelate” sembra scongiurata almeno in partenza. Ma per quanto basterà copertura economica che la Provincia ha previsto in forniture? «Difficile dirlo – sottolinea ancora il delegato –. Fare delle previsioni ad oggi è davvero illusorio. Stiamo guardando alla Legge di Stabilità 2016 che rischia di tagliare ancora fondi alle Province. Ma il problema più serio su cui bisogna ragionare è quello legato alle competenze sulla gestione delle utenze scolastiche. A chi spetta pagare le bollette, acquistare il gasolio e provvedere alle esigenze delle scuole?



La Legge Delrio prevede solo che l’ente si occupi della manutenzione degli immobili che è cosa ben diversa dalle utenze. La Provincia continua ad affrontare, gestire e risolvere tutte queste questioni per spirito di responsabilità ma non potremo andare avanti a lungo». Stesso allarme che nei giorni scorsi ha lanciato Gabellone: «Se la Legge di Stabilità 2016 dovesse confermare gli ulteriori tagli alle Province da qui a breve non ci saranno nemmeno più i soldi per garantire le funzioni fondamentali e per la gestione dei servizi di strade e istituti superiori». Una prospettiva nefasta che rischierebbe di innescare una vera e propria “bomba sociale” perciò lo sguardo di tutti ora si volge verso Roma.
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