Salento patrimonio dell’Unesco: tre province unite, nasce lo staff

Salento patrimonio dell’Unesco: tre province unite, nasce lo staff
di Francesca Sozzo
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Sabato 9 Gennaio 2016, 09:55

Un anno di tempo: 30 gennaio 2017 la consegna del dossier per il riconoscimento del Salento quale patrimonio dell’Umanità. Ci crede Lecce, ci credono le istituzioni, ora ci crede anche Kirova, il tecnico Onu esperto di presentazione per il tanto sperato riconoscimento. Ci credono anche le province di Brindisi e Taranto. Insomma: uniti si può. Il Comune di Lecce sarà capofila in questa avventura e si confronterà con i cugini brindisini e tarantini pronti a scendere in campo per promuovere l’intero territorio, ognuno facendo la propria parte e mettendo a sistema tradizioni, cultura, arte e territorio.

Lo si era detto ed è stato ribadito ieri mattina a Palazzo Carafa a Lecce dove è stato presentato il calendario d’arte “Salento Barocco... e non solo” curato dal critico d'arte Toti Carpentieri e realizzato dall'Editrice Salentina. Un’occasione per fissare in agenda i prossimi appuntamenti per cominciare praticamente il percorso di condivisione per la stesura del dossier. A coordinare il lavoro l’assessore all’Innovazione tecnologica e Politiche Comunitarie Alessandro Delli Noci che ha accettato di “guidare” il gruppo di lavoro «pubblico-privato per la candidatura che va oltre il barocco, che passa attraverso la pietra, le tradizioni, il folklore e gli ulivi che sono un nostro grande patrimonio ma che attualmente rischiano la vita».

«Le vacanze sono terminate» incalza Delli Noci e già dalla prossima settimana inizieranno gli «incontri istituzionali anche con gli attori del territorio che hanno voglia di collaborare in questo percorso. Entro febbraio la squadra operativa dovrà essere pronta». Il secondo step dell’amministrazione comunale sarà quello di attivare una «chiamata pubblica affinché tutti si sentano coinvolti nella stesura del dossier». Spazio dunque a chi avrà voglia di collaborare, suggerire progetti, proporre idee. Insomma contribuire si può senza che poi si scada nella polemica a posteriori. «Quando correvamo per Capitale Europea della Cultura qualcuno ci ha accusati - ha ricordato Delli Noci - ha detto che non ha ricevuto alcun invito alla collaborazione. Il sindaco Paolo Perrone disse ironicamente: non abbiamo inviato alcuna richiesta di amicizia, per usare un termine facebookiano. Questa volta facciamo una chiamata pubblica - ha proseguito Delli Noci - e chi vorrà potrà partecipare».

Si entra nel vivo del lavoro dunque e già martedì ci sarà l’occasione per inziare a stringere accordi anche internazionali. «Martedì - ha proseguito Delli Noci - ospiteremo il Ministro albanese dei Beni Culturali, sarà un’occasione per costruire i primi ponti transforntalieri». Ci saranno infatti anche delle possibilità di finanziamento sugli assi dei paesi del Mediterraneo, Italia, Montenegro e Albania con i quali certamente si può ipotizzare di collaborare. Intanto si comincia con le province vicine perché il segreto della candidatura è quello di presentarsi come territorio con le proprie caratteristiche, con le proprie tradizioni e con il proprio stile di vita. Tutto - e non solo il Barocco come per molti anni si è immaginato - rappresenta un punto di forza per la conquista del titolo.

Scelta e volontà condivise che per la città di Lecce sarà adottata dal consiglio comunale. Sarà il capogruppo di Conservatori e Riformisti Gianni Garrisi a presentare in aula la proposta di candidatura. «Ci credo fermamente, ecco perché sono qui, vorrei che la condivisione crescesse fino a raggiungere il traguardo», ha commentato il consigliere comunale.

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