Salento, società fallita dopo l'appalto: bloccati 10 milioni per gli ospedali

L'ospedale di Copertino
L'ospedale di Copertino
di Andrea TAFURO
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Domenica 7 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 18:59

L’Asl Lecce traccia percorsi e traguardi del nuovo anno per la rete assistenziale salentina ma intanto accusa il colpo delle opere di edilizia ospedaliera per circa 10 milioni di euro fermi al palo per il concordato di fallimento avviato dall’azienda Campana risultata vincitrice dell’appalto nazionale gestito da Invitalia. Bloccati o mai partiti gli interventi di restyling di interi reparti ospedalieri (Galatina, Lecce e Copertino su tutti), nonostante l’azienda edile – in base alla normativa di settore – avesse già incassato una quota delle risorse come anticipo. Secondo un primo calcolo, la cifra dispersa - al vaglio degli uffici - sfiorerebbe il milione di euro, a fronte di alcune settimane di lavori e pochi interventi compiuti. 

Le opere previste

Ad esempio, per il “San Giuseppe” da Copertino erano previste opere nel pronto soccorso e in rianimazione per oltre un milione e mezzo di euro, ma a conti fatti dopo l’anticipo versato dall’Asl per 150mila euro, l’azienda campana avrebbe eseguito lavori per un importo inferiore, complice anche la procedura fallimentare. Fatti e numeri su cui non c’è alcuna indagine della forze dell’ordine, è bene chiarire, ma il problema resta in capo all’azienda sanitaria leccese come ammesso dal direttore generale Stefano Rossi. «La situazione è complessa sia dal punto di vista legale che operativo. I cantieri assegnati con un bando nazionale di Invitalia sono tutti bloccati e questo ha creato un danno enorme per l’Asl. Gli uffici – spiega il dg Rossi - stanno riflettendo su quale soluzione intraprendere per tutelare l’azienda e la prosecuzione delle opere prestabilite». 
Tra progetti da avviare e criticità da risolvere, al centro del programma stilato dal dg Rossi finiscono anche i concorsi per le assunzioni di nuovi medici e personale sanitario, l’affidamento dei lavori per il polo pediatrico del Salento, l’ottimizzazione delle risorse e dei reparti e la rivoluzione della medicina del territorio con la “stella cometa” dei fondi Pnrr per guidare la realizzazione di ospedali e case di comunità. «Siamo in corsa su più fronti» – dichiara Rossi nel suo bilancio ad un anno e mezzo dall’insediamento a guida dell’Asl Lecce.

La lista degli impegni è lunga e complessa.

L'insufficienza degli organici 

A partire dall’insufficienza degli organici ospedalieri impone tra le priorità il reclutamento di medici e operatori sanitari. L’attenzione è rivolta in particolare al pronto soccorso e alle unità di emergenza-urgenza (118 e rianimazione) ma tra pensionamenti e passaggi nella sanità privata, le lacune numeriche iniziano ad acuirsi anche negli altri reparti ospedalieri. «L’assenza di medici – ammette Rossi - è un problema atavico e nazionale, di cui siamo tutti consapevoli e per cui ci stiamo adoperando a livello locale e regionale. Ci sono concorsi attivi come quello per il pronto soccorso o in fase di attivazione, ma spesso a mancare sono i partecipanti e i bandi vanno deserti. In questa fase paghiamo errori del passato ma non restiamo fermi. La facoltà di Medicina può esserci d’aiuto, e accogliamo favorevolmente l’iniziativa del Governo, posta in legge di Bilancio, che ci permette di mantenere in servizio sino a 70 anni, non solo i medici ma anche gli infermieri che hanno già raggiunto il 40esimo anno di servizio. Inoltre per rimpinguare gli organici nel breve, sono state aperte le procedure per incarichi provvisori in rianimazione, cardiologia, chirurgia pediatrica, urologia, radioterapia, medicina interna, medicina nucleare, oncologia, ortopedia, pediatria, ginecologia, neurologia e altre branche mediche anche a laureati e specializzandi».

Le conseguenze sull'organizzazione e sulle attività

Carenze in corsia che attualmente permangono e finiscono per riflettersi nella organizzazione e nelle attività dei reparti. «L’azienda sanitaria deve avere al suo interno tutte le discipline. È chiaro però che non è più sostenibile l’attuale organizzazione, pertanto anche gli assetti dell’Asl andranno ridisegnati: non possiamo permetterci ospedali “gemelli” ma ogni nosocomio dovrà avere una propria specializzazione come già ribadito per Copertino a vocazione chirurgica e Galatina internistica». Tra i problemi anche il sovraffollamento dei Pronto soccorso. Numeri alla mano, nelle ultime 72 ore, nel Ps del “Dea-Fazzi” di Lecce erano oltre 30 i pazienti in osservazione e in attesa di ricovero nei reparti, a fronte di un flusso giornaliero di accessi superiore ai 230 utenti. «A pesare sull’attività del reparto sono gli accessi impropri, - ribadisce il dg dell'Asl - che come tali non richiedono urgenza, finalizzate spesso a ricevere visite e consulenze per bypassare le liste d’attesa. Il problema in tempi brevi si risolve con la collaborazione e il supporto dei medici di base e della continuità assistenziale che va aggiornata. Anche qui occorre cambiare le regole d’ingaggio per garantire risorse e gratificazione ai professionisti».

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