Salento isolato, è rivolta: il caso finisce in Parlamento

Salento isolato, è rivolta: il caso finisce in Parlamento
di Francesca SOZZO
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Giovedì 8 Giugno 2017, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 11:53
Per anni ha dovuto pagare lo scotto di essere geograficamente distante dal resto del mondo e dell’Italia. Ma poi grazie al suo appeal è riuscito a rosicchiare questo gap attirando a sé milioni di turisti che negli anni lo hanno eletto tra le méte turistiche d’eccellenza. E nonostante questi sforzi continua ad essere isolato. Il Salento deve fare i conti con i mancati collegamenti da e per le grandi città del Nord e depennare di giorno in giorno orari di treni che non ci sono più, voli cancellati e alternative inesistenti. Salento isolato, soprattutto nel weekend quando non è consentito raggiungere gli aeroporti di Brindisi e Bari e quando si deve fare la corsa all’ultimo biglietto delle Ferrovie dello Stato. Salento orfano del tanto desiderato Frecciarossa. Il prolungamento Milano-Bari fu solo una parentesi durata da giugno 2016 a gennaio 2017. Salento in cui il treno Venezia-Lecce nel fine settimana non è previsto. Salento su cui non vola neanche più la compagna low cost Ryanair che ha ridotto al solo lunedì il collegamento con Roma da Brindisi e a due voli infrasettimanale da e per la Capitale sempre da Bari. Collegamenti insufficienti, con posti quasi sempre sold out e con la questine che finisce sul tavolo del governo. 
I primi a gridare alla rivolta sono gli imprenditori turistici. «In queste condizioni siamo destinati alla mediocrità - tuona Giuseppe Coppola, presidente della sezione turismo di Confindustria - Non puoi immaginare di poter qualificare l’offerta turistica verso l’alto se c’è necessità di venti ore di pullman per arrivare nel Salento». Non è la prima volta che il tema dei collegamenti finisce sulle pagine dei giornali, da qualche anno il problema si ripete e sembra essersi incancrenito. «Si potrebbe anche iniziare a pensare che c’è un disegno preordinato nel penalizzare questo territorio - prosegue Coppola - Puglia e Salento sono territori dall’alta capacità attrattiva, comincio a preoccuparmi e chiedermi se la politica sta compiendo a livello nazionale i giusti interessi di questo territorio o meno. Credo sia arrivato il momento di alzare la voce se la capacità attrattiva sta dando fastidio a qualcuno». 
Sulla stessa linea anche il presidente della Camera di Commercio e imprenditore balneare Alfredo Prete. «Questa vicenda sembra essere diventata una litania, ritorna ormai ogni anno come Natale e Pasqua - tuona - Il problema è che forse non siamo poi così tanto forti a livello politico. Per essere ascoltati - prosegue Prete - bisogna essere forti anche nei palazzi che contano e le nostre rappresentanze territoriali evidentemente non riescono». Un problema che si ripete da anni - 12 per l’esattezza, ricorda Prete «da quando sono presidente della Camera di Commercio che intervengo sempre su questo problema - Una situazione che deve necessariamente essere risolta tanto più che le discriminanti per la scelta delle destinazioni sono i tempi per raggiungerle e i costi. Ad accendere un faro sulla questione il deputato di Direzione Italia Rocco Palese che presenterà al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio un’interrogazione chiedendo «se non ritenga di dover chiedere a Trenitalia, e riferire in Parlamento, i dati reali di traffico sulla tratta Milano-Lecce, sia su Frecciarossa istituiti l’anno scorso, sia sui collegamenti attualmente esistenti, con relativi costi/ricavi da parte dell’azienda». Palese incalza chiedendo a Delrio se non sia sua intenzione dover garantire «al Salento non solo il diritto alla mobilità, ma anche di poter beneficiare a pieno della enorme richiesta turistica» e non ritenga di chiedere alla Regione Puglia un Tavolo con Trenitalia e Ferrovie dello Stato per esaminare la possibilità di «cofinanziare anche tramite fondi europei i collegamenti eventualmente non ritenuti utili da Trenitalia e Ferrovie dello Stato».
 
A suonare la sveglia ai deputati salentini anche Paolo Pagliaro dell’ufficio di presidenza di Forza Italia - Non possiamo più permettere di essere considerati la periferia della nazione. Noi continueremo la nostra battaglia per riordino territoriale che riconosca il Salento per quello che è realmente, ma chiediamo in modo deciso che la politica dei trasporti venga rivista in tempi brevi. Non ne possiamo più. Ognuno si assuma le responsabilità per cui è stato eletto dal popolo. Politici salentini svegliatevi, questa carenza è uno sfregio al Salento»
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