«Rifiuti, rischio caos», l’appello del Salento. Emiliano al bivio

«Rifiuti, rischio caos», l’appello del Salento. Emiliano al bivio
di Paola COLACI
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Sabato 30 Aprile 2016, 07:08 - Ultimo aggiornamento: 13:48

Emergenza rifiuti, Michele Emiliano oggi a Lecce: tre le ipotesi al vaglio del governatore di Puglia per scongiurare un nuovo caos in città e nel nord Salento. E dal territorio si alza un altro appello - l’ennesimo - nel nome della salubrità ambientale e della stagione turistica ormai alle porte.
Un sos sempre più condito di disagi e di rabbia sull’asse con Bari-Lecce. Questa mattina il sindaco Paolo Perrone incontrerà il Commissario regionale per l’Emergenza rifiuti Michele Emiliano: sul tavolo del confronto il ciclo dei rifiuti dei comuni dell’ex Ato Lecce 1. E toccherà proprio al presidente della Regione individuare una soluzione-tampone che, a cinque gior- ni dalla nuova chiusura della discarica di Statte, nel Tarantino, scongiuri il caos legato alla raccolta e allo smaltimento della spazzatura.

La società “Cisa” che gestisce l’impianto giovedì prossimo chiuderà le porte della discarica per effettuare i controlli obbligatori sui rifiuti. Verifica prevista dall’Aia regionale ogni 2.500 tonnellate di materiale raccolto e procedura già attuata durante il secondo weekend di aprile innescando una reazione a catena. Chiusi i cancelli di Statte, si serrarono anche le porte della discarica di Cavallino.
 
I camion di Monteco ed Ecotecnica (addetti alla raccolta nei 27 Comuni del Nord Salento) restarono fuori e la spazzatura finì inevitabilmen- te per strada. Situazione che ora rischia di ripetersi. Ma questa volta l’Oga prova ad agire per tempo per scongiurare il peggio. Il direttore Fernando Bonocuore ha individuato più ipotesi di intervento. Proverà a chiedere alla Regione una deroga sui controlli della discarica di Statte e innalzare la soglia alle 10mila tonnellate di rifiuti. Istanza già “bocciata” nei giorni scorsi da Bari che, però, questa mattina Perrone riproporrà a Emiliano. L’altra ipotesi: la riduzione dagli attuali cinque giorni di chiusura a uno o massimo due per le verifiche nell’impianto di Statte. Se anche questa istanza sarà rispedita al mittente, per l’Oga di Lecce non resterà altro che pro- vare inviare la spazzatura a Grottaglie nell’impianto gestito dalla società “Linea Ambiente”. Serve, però, la sottoscrizione di un contratto. Accordo che Buonocuore non può firmare senza l’autorizzazione di Emiliano. Via libera che il governatore non ha ancora concesso.

E così la voce del Salento è tornata a risuonare ieri mattina a Palazzo dei Celestini dove si è riunita la commissione provinciale Ambiente presieduta dal consigliere Roberto Martella. Un tavolo allargato agli onorevoli salentini ma anche ai consiglieri regionali e ai vertici di Via Capruzzi. Tra proteste, rabbia e via discorrendo. E c’erano proprio tutti i rappresentanti politici. Tutti tranne quelli del governo regionale. E così hanno preso posto il deputato del Pd Federico Massa, il deputato dei CoR Roberto Marti, il deputato del Movimen- to Cinque Stelle Diego De Lorenzis e il senatore fittiano Francesco Bruni. Presenti anche i consiglieri regionali del Pd Sergio Blasi, dei Cor Erio Congedo e Luigi Manca e Mario Pendinelli della lista “Emiliano sindaco di Puglia”. In rappresentanza del Comune di Lecce sono intervenuti l’assessore all’Ambiente Andrea Guido e l’ex delegato al ramo Gianni Garrisi. Numerosa pure la presenza di sindaci e rappresentanti comunali del nord Salento. Se per Massa deve essere il commissario Emiliano a indicare quale piano debba essere attuato per la chiusura del ciclo dei rifiuti nei prossimi 18-24 mesi, secondo De Lorenzis «sarebbe abbastanza semplice gestire l’emergenza. E la nostra proposta di legge regionale sui rifiuti zero lo conferma. Invece si preferisce restare nell’illegalità con percentuali di raccolta differenziata nei comuni che non sfiorano neppure lontanamente la soglia prevista dalla legge che impone livelli pari al 65%. E gli amministratori continuano a piangersi addosso e ad aspettare Emiliano».

Duro anche l’intervento di Blasi: «Non c’è nessuna emergenza, perché paradossalmente si tratta di una situazione volutamente consolidata».

E così per l’ex sindaco di Melpignano se il ciclo dei rifiuti non si chiude, «è solo a causa di interessi incrociati». E, ribadendo la sua ferma contrarietà all’apertura della discarica di Corigliano, Blasi ha poi rimarcato l’assenza del governo regionale annunciando pieno sostegno all’iniziativa di Congedo e Manca. «Abbiamo chiesto l’audizione in Commissione Ambiente del presidente Emiliano, anche in qualità di commissario Oga - hanno detto Congedo e Manca - per comprendere la portata esatta del problema e verificare lo stato complessivo del ciclo dei rifiuti. Non vogliamo continuare a parlare senza mai avere come interlocutori coloro che sono chiamati a trovare le soluzioni». E, per parte sua, il presidente Gabellone è tornato a rimarcare la gravità della situazione e l’emergenza alle porte, soprattutto in relazione alla stagione turistica ormai alle porte: «In merito alla discarica di Corigliano voglio sapere se si aprirà e qual è lo stato dell’arte degli impianti per lo smaltimento dell’umido». Il Salento che incalza Bari: la partita, su questo fronte, potrebbe essere appena cominciata.

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