L’allarme riciclaggio resta alto. Anzi, cresce ancora. Nel 2021 sono 1.750 le segnalazioni sospette di movimenti di denaro tra Lecce e provincia. Un dato in crescita rispetto al 2020 quando nel Salento le segnalazioni si erano fermate a 1.460: quasi il 20% in più. Secondi in Puglia, per incidenza sulla popolazione, solo alla provincia di Foggia.
A mettere in evidenza questi numeri è l’Unità di Informazione Finanziaria (Uif) della Banca d’Italia che ha pubblicato i dati relativi allo scorso anno: un bilancio che, sia pur con i “miglioramenti” dell’ultimo semestre, lascia intatto una situazione ritenuta preoccupante anche alla luce delle nuove strategie di passaggi e reinvestimenti illegali di denaro.
Provincia di Lecce seconda in Puglia dopo Foggia
Un passo indietro. La Uif opera come unità di intelligence finanziaria e i dati riconducono a quella che tecnicamente si chiama “Segnalazione di operazione sospetta” (Sos). Uno strumento per la lotta al riciclaggio di denaro sporco, al finanziamento del terrorismo e all’utilizzo di denaro proveniente da attività illecite o criminose. Dietro c’è un lavoro certosino: la legge impone agli intermediari finanziari (comprese le banche), ai professionisti e altri operatori di segnalare tutte le movimentazioni di denaro che apparentemente sembrano essere poco chiare. L’Uif, ricevuta la segnalazione di operazione sospetta, la analizza e – se lo ritiene necessario – la trasmette agli organi investigativi e all’autorità giudiziaria. Un percorso dove è necessaria la collaborazione di tutti gli operatori del settore per contrastare attività illegali che possono espandersi nel territorio italiano o, addirittura, all’estero.
Ecco perché è fondamentale che la segnalazione resti riservata - quindi segreta - agli occhi del cliente, affinché operazioni di contrasto e repressione possano avvenire in modo più agevole. Centrale è il ruolo dei segnalatori: tutto parte da un loro sospetto o intuizione che, una volta trasmesso all’Uif, sarà poi verificato.
I numeri
A Lecce e provincia nel 2021 si è registrato un aumento del 19,8% di segnalazioni ricevute rispetto all’anno precedente.
I money transfer
Nel riciclaggio di denaro sporco, importante è il ruolo non soltanto delle operazioni bancarie, ma anche dei cosiddetti money transfer: trasferimento di denaro o di moneta che non avvengono attraverso il classico circuito bancario, ma con altri soggetti chiamati agenti di trasferimento che, seppur autorizzati, restano meno semplici da controllare. Questo servizio è molto utilizzato dagli immigrati per inviare denaro verso i Paesi d’origine grazie alla facile accessibilità. Questo rende lo strumento utilizzabile anche da chi vuole trasferire denaro (magari di ingente quantità) in Paesi esteri per riciclare soldi, evadere le tasse o, peggio ancora, finanziare il terrorismo internazionale. Ma dove vanno a finire i soldi? Principalmente in Senegal (con oltre 10mila operazioni l’anno), e in Romania (oltre 8mila). Sono appena poco più di 1.000, invece, le operazioni che restano all’interno del territorio italiano.
Anche nella mappa di segnalazioni sospette legate al money transfer la provincia di Lecce è classificata con il colore arancione, quindi tra le aree a più alto rischio. In Puglia seconda solo alla provincia di Foggia.