«La Regionale 8 si deve fare presto». Prefetto in campo

«La Regionale 8 si deve fare presto». Prefetto in campo
di Pierpaolo SPADA
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Venerdì 13 Maggio 2016, 06:55 - Ultimo aggiornamento: 14:10
«La Regionale 8 s’ha da fare». Adesso ci prova il prefetto a sbloccare il cantiere da 55 milioni per la messa in sicurezza della strada che dovrebbe collegare Lecce e Vernole alle marine di Melendugno. Claudio Palomba è disponibile a mediare il confronto tra la Regione (ente appaltante), i Comuni e soprattutto i privati, titolari dei terreni espropriati che, già qualche giorno fa avevano disertato l’incontro convocato dall’assessorato regionale ai Lavori pubblici.
Con la novità del filo diretto con i privati: il vero scoglio da superare dopo la minaccia di nuove azioni. E sarà il prefetto Palomba a chiamarli per fare da paciere. Per trovare una mediazione nell’interesse del territorio.
Della serie: «Tratto io, bisogna trovare una soluzione subito». È la svolta che arriva dal tavolo in Prefettura per sbloccare un cantiere che aspetta da troppo tempo di essere sbloccato.
 
Di certo, si vuol procedere spediti. Il prossimo tavolo sarà convocato subito, la settimana prossima. È quanto emerso dal vertice convocato ieri a Lecce su richiesta di FilleaCgil, Filca- Cisl e FenealUil. Con il progetto di messa in sicurezza dell’arteria e il maxi finanziamento, ci sono anche altri 121 operai dichiarati in esubero dal gruppo Palumbo (aggiudicatario) da salvare.
Le istituzioni tentano di fare squadra nell’ottica di perseguire lo stesso obiettivo. E qualcosa già si muove. Se la Regione fa sapere di essere anche al lavoro per definire ipotesi progettuali nuove e alternative, la Provincia, per voce del presidente Antonio Gabellone, proprio
ieri, poco dopo la fine del confronto, ha, infatti, annunciata entro maggio lo sblocco dei lavori (in conto dello stesso Palumbo) per i sottopassi di Sternatia-San Cesario.
Erano presenti anche l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Giovanni Giannini, il direttore dei lavori, Antonio Pulli, i rappresentanti della Soprintendenza, il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, il responsabile delle relazioni sindacali e industriali di Confindustria Lecce, Angelo Costantini, al fianco del “patron” del gruppo, Mario Palumbo, e degli amministratori delle singole società.
In presidio, lungo il maciapiede di via XXV Luglio, circa 50 operai del gruppo Palumbo che, proprio in ragione del ritardo nella cantierizzazione dell’opera, della prossima ultimazione dei lavori sulla SS 16 Maglie-Otranto e del mancato avvio dei sottopassi, il 2 maggio ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 121 dei 224 dipendenti distribuiti tra le società Leadri, Co.ce.mer e Pal. Strade.
Il “nodo” è molto rigido ma, forse, non ancora inestricabile.
E’ tenuto stretto dagli effetti del contenzioso che da diversi anni e ancora oggi caratterizza l’iter approvativo ed esecutivo dell’opera. A seguito delle due ultime sentenze pronunciate in merito – dal Consiglio di Stato il 10 febbraio e dal Tar Lecce il 14 aprile - i privati, difesi dall’avvocato Tommaso Millefiori, da una parte, Ccc (capofila dell’Ati con Palumbo), difesa da Pierluigi Portaluri, ma anche la Regione, dall’altra, hanno consolidato una posizione diametralmente opposta. Da qui, l’esigenza di ripristinare il dialogo o comunque di incalzare lo stallo attraverso il pacchetto di azioni che vedrà, sin dai prossimi giorni, attive soprattutto Prefettura, Regione e Provincia.
Ai sindacati va bene, purché non siano i lavoratori a pagare le conseguenze di una questione ormai irrisolta da quasi dieci anni. Quando il tavolo è terminato, davanti ai lavoratori che li avevano attesi per due ore , i segretari di categoria hanno espresso un cauto ottimismo.
«La Regione - ha spiegato il segretario di FilcaCisl, Donato Congedo, affianco a Simona Cancelli (Fillea) e Paola Esposito (Feneal) – ha ribadito con fermezza che intende realizzare l’opera. Ovviamente, sta valutando varie opzioni progettuali per superare gli ostacoli che si frappongono fra la realizzazione e la ripresa del cantiere. I canali di risoluzione sono diversi.
Il prefetto ha dato la sua disponibilità coadiuvare tutte le iniziative per capire come da un punto di vista tecnico e pratico individuare soluzioni che siano definitive. Siamo molto fiduciosi per le volontà e gli impegni».
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