Red, rivisti i criteri: più facile l’accesso al piano di inclusione

Red, rivisti i criteri: più facile l’accesso al piano di inclusione
di Maurizio TARANTINO
4 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Marzo 2017, 13:08

Riviste le soglie del Reddito di Dignità. La firma del decreto è arrivata nei giorni scorsi, da parte dei ministri Giuliano Poletti e Pier Carlo Padoan. In questo modo si sblocca l’accesso al contributo massimo di 600 euro per i soggetti esclusi in fase di verifica, impossibilitati a raggiungere i 45 punti stabiliti dalla norma.
Sulla questione era scoppiata una forte polemica, nei giorni scorsi, innescata dalla presidente dell’Ambito sociale di Maglie, Ada Fiore che aveva scritto all’assessore regionale al Welfare, Salvatore Negro, lamentando l’inefficacia del provvedimento varato dalla Regione Puglia: «Nell’ambito di Maglie, a causa dell’applicazione dei 45 punti - sottolineava Fiore - come soglia minima di accesso alla misura, su 172 domande già istruite, 115 (67%) sono risultate escluse. E se 20 (12%) lo sono state per mancanza di requisiti, ben 95 (55%) per il mancato raggiungimento della soglia minima, cioè dei 45 punti. La maggior parte degli esclusi risulta oggettivamente in situazioni di notevole disagio, ed oggi si trova a dover subire l’ulteriore mortificazione di un esito negativo dell’istruttoria». Problematiche già note all’assessore Negro, che da tempo aveva fatto presente agli uffici ministeriali le difficoltà, non solo a livello regionale, di applicabilità della norma, che, impediva, di fatto, di essere d’aiuto alle famiglie proprio per la soglia difficilmente raggiungibile: «La notizia è arrivata nelle scorse ore - spiega l’assessore al Welfare, Salvatore Negro -, c’è stata infatti la firma del ministro Padoan sul decreto che modifica il punteggio. Si tratta di un documento interministeriale, cioè all’esame di due ministri. Dieci giorni fa c’era stata l’approvazione da parte del ministro del lavoro, Giuliano Poletti. Adesso il provvedimento dovrà essere registrato dalla Corte dei conti, e con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, diventerà operativo verso la metà di aprile».
Negro precisa che già da subito la Regione provvederà ad informare gli esclusi, per riformulare le domande: «La Regione restituirà gli esiti a chi non ha avuto accesso solo per la questione del punteggio. Inviteremo a rifare tutte le domande affinché ci sia una nuova valutazione da parte degli Ambiti ottimali. Il merito di questo cambiamento è dovuto al lavoro intenso svolto in questi mesi dalla Puglia che ha il coordinamento vicario: un impegno che ha permesso la modifica delle soglie del punteggio in tempi brevi».
Il Reddito di Dignità regionale è una misura di integrazione del reddito definita “universalistica” varata anche dalla Regione Puglia. È rivolto a tutte le persone che si trovino in difficoltà, anche temporanee, da essere al di sotto di quella soglia economica minima per una esistenza almeno accettabile. Si tratta di uno strumento di contrasto alla povertà assoluta e di supporto a un percorso più ampio di inserimento sociale e lavorativo. L’aiuto economico è una delle componenti del patto di inclusione sociale attiva, che viene attuato attraverso un’indennità per la partecipazione a un tirocinio o ad altro progetto di sussidiarietà.
La sottoscrizione del patto tra chi beneficia del Red e i Servizi sociali dell’Ambito territoriale rappresenta una condizione necessaria per fruire del beneficio. Possono accedere al Reddito di Dignità regionale, tutte le persone e tutte le famiglie residenti in Puglia da almeno dodici mesi dalla data di presentazione della domanda. È rivolto solo soggetti e nuclei familiari con Isee inferiore a 3mila euro annui e i cittadini comunitari, ovvero i cittadini stranieri con regolare permesso di soggiorno, ma solo si può dimostrare di avere la residenza in un Comune pugliese da almeno dodici mesi. Il calcolo del punteggio, rivisto in questi giorni, prevedeva 65 punti complessivi per i carichi familiari (20 punti per tre figli minori di 18 anni, 10 per due), 25 punti per la condizione economica in caso di Isee pari a zero, e 10 punti per la condizione lavorativa nel caso in cui tutti i componenti del nucleo familiare si trovino in stato di disoccupazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA