«Infiltrazioni mafiose»: commissariata l’azienda dei fratelli De Lorenzis

«Infiltrazioni mafiose»: commissariata l’azienda dei fratelli De Lorenzis
di Erasmo MARINAZZO
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Mercoledì 28 Giugno 2017, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 21:20
Rischio di infiltrazioni mafiose, commissariata la società “M.Slot” di Racale dei fratelli Pasquale e Saverio De Lorenzis, 45 e 42 anni, del posto. Il provvedimento è stato adottato dal prefetto Claudio Palomba su richiesta dell’“Autorità nazionale anticorruzione” (Anac) presieduta dal magistrato Raffaele Cantone.
Ed è la conseguenza della valutazione del monitoraggio a cui era stata sottoposta per un anno l’azienda, dopo che l’operazione “Clean Game” del 24 febbraio di due anni fa aveva contestato anche l’accusa di associazione mafiosa e di metodo mafioso in capo ai fratelli De Lorenzis, per imporre le slot machine ed i videogiochi di loro produzione. 
Accusa poi esclusa dal Tribunale del Riesame e dalla Corte di Cassazione in fase cautelare e ritenuta fondata dal giudice per l’udienza preliminare con il rinvio a giudizio del 27 aprile scorso. Sentenze non ne sono state ancora pronunciate per stabilire con il dibattimento in aula se la mafia od il metodo mafioso abbiano connotato il business dei fratelli De Lorenzis: il primo processo, quello di primo grado, comincerà l’11 ottobre prossimo.
 
Intanto nel provvedimento notificato agli interessati ed all’avvocato difensore Saverio Sticchi Damiani, si sostiene che il trasferimento dell’intero capitale sociale della “M.Slot” al nuovo sodalizio “Pasama” non abbia spazzato l’ombra del condizionamento del mercato delle slot machine da parte della criminalità organizzata. «Non ha perseguito una strategia di innovazione effettiva dell’amministrazione del proprio business, soprattutto nel segno della discontinuità con le gestioni del passato», sottolinea il decreto di commissariamento riferendosi alla “Pasama”. «Rimanendo sostanzialmente condizionata dalla pregressa proprietà in capo ai fratelli Saverio e Pasquale De Lorenzis.
In questa ottica, il provvedimento parla di uno strumento fittizio adottato dai due imprenditori, per cercare di eludere i controlli.
Il commissariamento durerà un anno, amministratori straordinari sono stati nominati Leonzio Ferretti, dirigente di polizia in pensione ed ex comandante della sezione di Lecce della “Direzione investigativa antimafia” (Dia); Mario Venceslai, colonnello in pensione della Guardia di finanza; e l’avvocato Mario Fantini, del foro di Brindisi.
Possibile il ricorso al Tar per chiedere l’annullament del commissariamento: lo sta valutando in queste ore l’avvocato Saverio Sticchi Damiani.
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