Quattro donne nella squadra: primi nomi per la giunta

Quattro donne nella squadra: primi nomi per la giunta
di Paola ANCORA
3 Minuti di Lettura
Martedì 27 Giugno 2017, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 14:22
Eletto il sindaco, Carlo Salvemini, si apre la difficile partita di composizione della Giunta. Partita per chiudere la quale si dovrà, innanzitutto, tenere conto di due fattori: la composizione del Consiglio, per comprendere e definire con precisione la quale si attende il riconteggio dei voti, e il risicato numero di donne elette, atteso che per legge ci dovrà essere, nelle file dell’amministrazione, un massimo di cinque assessori di un genere e quattro dell’altro.
Numero due, nel ruolo di vicesindaco, sarà Alessandro Delli Noci, già assessore con la Giunta Perrone e poi alleato di Salvemini, in un patto di ferro, ufficializzato con l’apparentamento per il ballottaggio e fondato sui programmi e sui temi della campagna elettorale. Un patto, ancora, che oggi dovrà superare la prova dei fatti.
A Delli Noci, andranno le deleghe all’Innovazione, alla Trasparenza, alla Legalità, ma anche la superdelega all’Organizzazione amministrativa, la più delicata perché servirà a rivedere la macchina burocratica di Palazzo Carafa, ridisegnando l’assetto dei settori, dei dirigenti e delle responsabilità dopo 20 anni di amministrazione di centrodestra.
A sedere al fianco del sindaco Salvemini, sarà certamente Rita Miglietta, storica componente di Lecce Bene Comune prima e di Lecce Città Pubblica dopo e fedelissima del nuovo primo cittadino. A lei, che di professione è architetto, Salvemini potrebbe assegnare le deleghe all’Urbanistica e ai Lavori pubblici. Il maxi assessorato si tradurrebbe in una Giunta di soli otto componenti, anziché i nove previsti dalla norma come numero massimo consentito. Un compito non facile, per Miglietta, che dovrà occuparsi oltre che del Pug anche del maxi-piano di manutenzione ordinaria della città - dai marciapiedi alle strade, passando per il verde - che è priorità del programma di Salvemini, mirato «a migliorare la qualità della vita dei leccesi in ogni quartiere, perché ce n’è un forte bisogno».
Il quadro è composito e, al momento, non c’è stata ancora alcuna riunione sul tema della composizione della Giunta. Nemmeno fra Salvemini e Delli Noci, che pure porterà in Giunta almeno due suoi uomini: per l’Udc, la scelta potrebbe ricadere sul consigliere eletto Marco Nuzzaci, al suo esordio a Palazzo Carafa, oppure sull’uscente Luigi Melica, forte dell’esperienza maturata nei cinque anni trascorsi fra i banchi della minoranza in Comune. Per le civiche “Sveglia Lecce” e “Un’Altra Lecce”, in campo ci sono l’ex Pd Marco Giannotta, vicino all’assessore regionale Loredana Capone e Marco De Matteis, presidente della Fipe-Confcommercio.
 
I più ritengono probabile che il sindaco Salvemini vorrà tenere per sé la delega al Bilancio, mentre i suoi collaboratori più stretti riferiscono che potrebbe chiedere una rosa di nomi fra i quali scegliere, in particolare femminili, alle personalità di riferimento delle liste che lo hanno sostenuto.
Tanto più che lo stesso Salvemini ha chiarito, nel corso della campagna elettorale, che avrebbe attinto certamente all’esterno, prediligendo figure tecniche per particolari assessorati, come l’Annona, la Cultura e i Servizi sociali.
Più complicato il gioco d’incastri nel Partito democratico. Il numero di preferenze ottenuto dovrebbe premiare Sergio Signore e Paolo Foresio, ma non è detto che uno dei due non debba essere sacrificato sull’altare delle pari opportunità e delle quote rosa. Fra le donne ritenute in odore di posto in Giunta, Angela Maria Spagnolo, eletta con la civica “Una Buona Storia per Lecce” e l’esterna Stefania Mandurino, professionista del turismo e referente di Pugliapromozione. I giochi si faranno nelle prossime ore.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA