"Niente molestie sessuali in canonica": Don Quintino assolto in Appello

"Niente molestie sessuali in canonica": Don Quintino assolto in Appello
di Erasmo MARINAZZO
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Venerdì 8 Luglio 2016, 12:50 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 15:52

"Nessun abuso sessuale": assolto in Appello don Quintino De Lorenzis, parroco di Nardò che era stato condannato a tre anni e mezzo. Il verdetto dei giudici, arrivato ieri sera dopo le 22.30, ribalta la sentenza di primo grado. "Il fatto non sussiste": così hanno deciso i giudici pronunciandosi sulle presunte molestie che il sacerdote della Diocesi di Nardò - oggi 41enne e originario di Alliste - avrebbe commesso in canonica nei confronti di un giovane migrante maroccino. Nella mattinata di ieri era stata la stessa pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Giampiero Nascimbeni, a chiedere l'assoluzione del prete.

Una vicenda che ancora brucia nella memoria della comunità neretina ed eclessiastica del Salento, quella di Don Quintino De Lorenzis. Nel 2013, in occasione del processo, anche la stessa Curia era stata trascinata in aula come responsabile civile delle attività svolte dal prete e condannata a risarcire la vittima con 20mila euro da corrispondere in solido col sacerdote alla vittima. Quella riguardante l'ex parroco della chiesa di San Gerardo Majella di Nardò, fu una sentenza che fece molto discutere, anche perché, secondo il pm di allora, Antonio Negro, don Quintino era innocente e andava assolto. Ma i giudici non la pensarono allo stesso modo. Ieri sera il ribaltamento della sentenza e l'assoluzione. Il sacerdote era difeso dall'avvocato Giuseppe Bonsegna.

 

L’accusa di violenza sessuale, formulata dal pm Stefania Mininni, si basa su un singolo episodio, che risale al 15 ottobre del 2010. Il 27enne marocchino, in attesa del permesso di soggiorno, risiedeva a Nardò, paese della fidanzata, e si trovava in grosse difficoltà economiche non riuscendo a trovare lavoro si recò in parrocchia e in quell’occasione il sacerdote gli offrì il suo aiuto chiedendogli di passare il giorno seguente per ritirare alcuni capi d’abbigliamento. Nella denuncia il marocchino racconta che, mentre lo aiutava a cambiarsi i vestiti per indossare quelli nuovi, il parroco lo avrebbe palpeggiato nelle parti intime con la scusa di verificare che il pantalone fosse della taglia giusta". 

E, subito dopo l'assoluzione, è arrivato il commento della Curia. "Il vescovo Fernando Filograna e la Chiesa di Nardò-Gallipoli si legge nella nota - si stringe attorno al carissimo don Quintino De Lorenzis, alla fine di un percorso sofferto e difficile.  Con rispetto e profondo senso delle istituzioni, abbiamo confidato nell’operato della magistratura, alla quale rinnoviamo stima e apprezzamento, e affidandoci nella preghiera a Dio, giusto e misericordioso non ci siamo fatti prendere dallo sconforto o dalla rassegnazione, rimanendo Chiesa a servizio degli ultimi, anche quando incompresa o perseguitata, proprio come nel caso di don Quintino. Con questo giovane sacerdote stasera esultiamo, confermando gli attestati di stima che sempre gli sono stati consegnati da uomini e donne del mondo ecclesiale e civile. Le accuse mosse contro il sacerdote si sono rivelate destituite da ogni fondamento perché il fatto non sussiste”.
E lo stesso vescovo ha voluto aggiungere: “Mi auguro che don Quintino ritrovi la serenità che gli è stata sottratta, che senta forte il sostegno di quanti lo conoscono, me compreso. Quanto sperimentato in questi anni si faccia occasione di grazia, motivo in più per “consolare gli afflitti”, per continuare a servire Cristo nei poveri e nei sofferenti".

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