Pranzo a base di pesce: intossicati in venti, forse un batterio

Pranzo a base di pesce: intossicati in venti, forse un batterio
di Maddalena MONGIÒ
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Mercoledì 16 Agosto 2017, 14:05 - Ultimo aggiornamento: 17 Agosto, 12:25

SAN GREGORIO - Intossicazione alimentare post pranzo di Ferragosto: scatta il controllo della Asl di Lecce, il ristoratore chiude il locale e una parte dei clienti finisce in pronto soccorso. E intanto ieri altra denuncia ai carabinieri per un panino al tonno mangiato in un chiosco in riva al mare con successiva nausea e vomito. Il fatto si è verificato nel Basso Salento ed è materia per il servizio veterinario della Asl perché si tratta di mettere in relazione il malore lamentato e il tonno con cui è stato farcito il panino. Per il caso degli intossicati di Ferragosto, nessun dubbio. Sotto i riflettori della Asl è finito un batterio, lo Stafilococco. Il sospetto degli ispettori della Asl è circostanziato a un’insalata di mare che potrebbe essere stata contaminata da un addetto alla cucina del ristorante, potenzialmente portatore sano del germe. Il servizio veterinario e quello di sicurezza degli alimenti, area Sud, sono subito intervenuti con controlli che si sono protratti per buona parte della notte, compresa la verifica delle condizioni di salute delle persone intossicate. È accaduto in un noto ristorante di San Gregorio dove una trentina di persone ha manifestato disturbi, più o meno lievi, allo stomaco, proprio nel giorno di Ferragosto. Una decina di persone si è presentata tra il pomeriggio e la tarda serata dell’altro ieri al pronto soccorso dell’Ospedale di Tricase, ma dopo il periodo di osservazione sono stati tutti rimandati a casa. Questa la scarna cronaca di un giorno che nelle intenzioni dei protagonisti della storia, ossia chi suo malgrado si è trovato intossicato, doveva trascorrere in allegra compagnia e rimanere tra i bei ricordi di famiglia, ma così non è stato. Già ieri le condizioni degli intossicati erano buone, anche se per una coppia di anziani coniugi già sofferenti non è stata una passeggiata affrontare le conseguenze. Il numero esatto delle persone che hanno sofferto per i disturbi conseguenti il consumo di cibo alterato non è esattamente quantificabile perché la maggior parte di loro si è rivolta ai medici curanti, tra i clienti tra l’altro c’era un medico con la sua famiglia che ovviamente ha curato personalmente i suoi cari. Sia quel che sia ora è caccia alle cause. Il principale imputato sarebbe questo batterio, lo Stafilococco, di cui la Asl sospetta possa essere portatore sano un dipendente del ristorante. Il portatore sano avrebbe contaminato l’insalata di mare, complice la grande quantità di cibo che si prepara in questi giorni potrebbe esserci stato un tempo di riposo fuori dal frigorifero che avrebbe causato il proliferare del batterio e la produzione della tossina. Questa l’ipotesi della Asl supportata dalla velocità con cui i sintomi di malessere si sono manifestati, ossia nel giro di poche ore dall’assunzione di cibo. L’insalata di mare, sospettata a sua volta di aver “ospitato” il batterio che ha poi prodotto la tossina che ha procurato l’intossicazione, non è stata analizzata perché non era stata consumata interamente. In pratica non c’è obbligo di conservare un campione delle pietanze somministrate, come accade ad esempio per le mense, quindi – come è accaduto in questa circostanza – se tutto il cibo incriminato viene consumato o smaltito, non c’è modo di verificare la qualità dello stesso. Tutti i dipendenti del ristorante sono stati sottoposti a tampone faringeo per accertare che la contaminazione del cibo sia effettivamente avvenuta nel ristorante. E anche questa analisi non è stata facile da effettuare perché i laboratori analisi sono perlopiù chiusi per ferie.

I risultati sono attesi in queste ore, ma intanto il ristoratore ha deciso di chiudere i battenti in attesa che siano accertate le cause. Come può difendersi il consumatore? Se il cibo è contaminato è impossibile capirlo, ma come regola generale non è male preferire piatti non troppo elaborati in modo da poter individuare meglio il sapore e quindi le eventuali alterazioni. Utile anche informarsi della provenienza del pesce e delle carni, ad esempio. Per il pesce sapere se si tratta di pescato del giorno oppure di prodotto surgelato e poi il prezzo fa da lanternino: se è più alto non è sempre garanzia di qualità, ma se è eccessivamente basso dovrebbe fare drizzare le antenne.

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