Il postino non suona più: sindaci in rivolta

Il postino non suona più: sindaci in rivolta
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Sabato 22 Ottobre 2016, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 13:36
La posta che non arriva, oppure arriva in ritardo, quando le bollette sono già scadute e si rischia di vedersi tagliati luce e gas. La riorganizzazione delle Poste, con l’evidente razionalizzazione di servizi e personale, causa disagi tra i cittadini di diversi Comuni della provincia. 
E a lamentarsi, a seguito delle proteste dei cittadini, era stato per primo il sindaco di San Donato, che faceva presente alla società come i cronici ritardi rischiassero di causare problemi all’ordine pubblico del paese e della frazione, Galugnano. A scendere in campo, in questi giorni, sono i sindaci di Alliste, Bagnolo e Cannole, che chiedono garanzie per un servizio fondamentale.
 
Ad Alliste, a protestare è il vicesindaco Antonio Ermenegildo Renna, che parla di una situazione che interesserebbe l’intero comprensorio. «Stanno diventando veramente cronici – si legge in una nota - i disservizi causati dal mancato recapito della corrispondenza da parte dei portalettere di Poste Italiane che agiscono nel territorio di Alliste-Felline, Racale, Ugento, Melissano e Taviano». Secondo l’ex-primo cittadino ogni giorno si registrerebbero «presso gli uffici postali e conseguentemente presso gli uffici comunali, situazioni di cittadini che lamentano la mancata consegna di posta, di bollette e di raccomandate con gravi conseguenze che ricadono sugli utenti che rischiano di vedersi tagliata luce, gas, telefono, oppure di vedersi addebitate maggiorazioni per il mancato pagamento. Per non parlare della mancata consegna di ricevute di ritorno o di atti giudiziari, che rischiano di provocare decadenze o di pregiudicare il diritto di difesa dei cittadini interessati, oppure delle consegne fatte ad indirizzi sbagliati». Conclude: «In qualità di amministratore del Comune di Alliste, ma anche di vicecoordinatore Provinciale di Area Popolare Ncd, non posso fare a meno di registrare il malcontento dei tanti cittadini. Non posso che non denunciare il fallimento della strategia aziendale di Poste Italiane che a seguito della riduzione del personale addetto alla distribuzione e alla consegna della corrispondenza e alla ridistribuzione dei carichi di lavoro degli uffici postali, sta determinato enormi disagi agli utenti. Ho chiesto un incontro alla Direzione Provinciale di Poste Italiane per discutere di tutti i disservizi e per verificare se nell’immediato la Società intende assumere le opportune iniziative atte a risolvere il gravoso problema».

Non va meglio a Bagnolo. «Il servizio di Poste Italiane - dice la sindaca Sonia Mariano - fa acqua da tutte le parti, con tanti casi di giacenze e posta non consegnata, con il risultato che i cittadini non pagano le utenze in tempo. Alle mie rimostranze è stato risposto che i problemi sono causati dalla confusione nella toponomastica e ai numeri civici, ma sono solo scuse».

Il sindaco di Cannole, Leandro Rubichi, porta ad esempio il caso di un cittadino a cui proprio in questi giorni è stato interrotto il servizio telefonico per una bolletta non pagata, ma in realtà mai arrivata. Qui il problema è che c'è un solo portalettere per Cannole e Serrano e un terzo di Carpignano, il postino consegna la posta a Cannole a giorni alterni: per una settimana tre volte e per un'altra due, però non riesce a consegnarla tutta e la giacenza aumenta di volta in volta. «Ho sentito più volte - dice il sindaco i dirigenti del recapito Martano-Melendugno, ma i disservizi permangono. A loro dire, sarebbe colpa dei numeri civici mancanti. Addirittura, pur essendoci una sola farmacia a Cannole, la posta viene consegnata all'indirizzo vecchio, cambiato già da diversi anni».
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